Roma (RM)

Chiude “Più Libri Più Liberi”, effetto polemica sulle vendite

Circa 100 mila le presenze. Saviano: "Mai avere paura dei libri"

Chiude “Più Libri Più Liberi”, effetto polemica sulle vendite

Da Jeff Kinney a Jovanotti, i cinque giorni di Più Libri Più Liberi sono passati. Con una stima intorno alle 100 mila presenze totali (in calo rispetto al 2024), l’ultima edizione diretta da Chiara Valerio è stata travolta dalle polemiche per la presenza tra gli stand di Passaggio al Bosco. Rispetto alle quali il presidente di Aie, Innocenzo Cipolletta, ha ribadito che “la lettera-appello degli editori ha sollevato problemi e preoccupazioni che condividiamo ed ha avviato un dibattito importante, su cui faremo da parte nostra le opportune riflessioni proprio perché siamo sensibili al tema della lotta al fascismo”.

Il fuoco delle polemiche non si è spento nemmeno l’ultimo giorno, con Roberto Saviano che ha criticato tra le righe Zerocalcare. Per lo scrittore “è una cosa bizzarra sentirsi puri dicendo ‘io non vengo a condividere uno spazio’ e poi lavorare per le multinazionali”. E ha poi ricordato che “le persone di quel mondo (della destra estrema, ndr) quando riescono ad accedere a un’iniziativa democratica come questa non vedono l’ora di essere attaccate” e, comunque, “non bisogna avere mai paura dei libri”.

Intanto, la questione politica potrebbe avere influito sulle vendite. Secondo quanto riferito da Marco Scatarzi, alla guida di Passaggio al Bosco, il progetto ha chiuso la sua prima fiera con un risultato inaspettato. Tant’è che negli scorsi giorni il gruppo è tornato in Toscana a prendere altre copie, mentre su Amazon ‘L’ultima raffica’ di Antonio Guerin – secondo la descrizione, la “cronaca romanzata dell’eroica resistenza degli ultimi fascisti” – è primo nella classifica vendite della ‘Narrativa di azione su guerre e militari’. Una situazione simile viene riferita da Idrovolante, casa editrice di destra a Più Liberi da anni. “Abbiamo raddoppiato gli incassi, forse pure triplicato, lo verificheremo nei prossimi giorni – dice all’ANSA Daniele Dell’Orco, l’editore -. Il libro su Codreanu è esaurito da giorni, la polemica ha influito. Tante persone nel momento della manifestazione dell’altro giorno sono venute qui per dissociarsi e acquistare libri. Noi però abbiamo chiesto di evitare acquisti solidali. Non abbiamo nessuna causa, se non quella di voler pubblicare i libri che vogliamo”.

Passando a sinistra, Red Star Press – a sua volta citata dai giornali per volumi come il ‘Libretto rosso di Stalin’ – segnala che da due anni le vendite sono decisamente in calo. Mentre Lotta Comunista, all’esordio alla fiera di Roma, conta risultati paragonabili (in proporzione) a quelli al Salone del libro di Torino. “L’attenzione maggiore è stata riservata al Manifesto del partito comunista – spiega il volontario Leonardo Cosmai – che abbiamo in edizione speciale con una parte inedita”, ma bene pure i classici e i libri sull’attualità internazionale.

Al di là della politica, i numeri di questa edizione (tutti provvisori) variano di editore in editore e mostrano la complessità del settore. Corraini Edizioni segnala una contrazione nelle vendite per il secondo anno di fila, andamento “che riflette più il mercato che la fieristica”. Anche Donzelli parla di risultati nella media, ma un po’ in calo. Manni Editore dice che è andata come nel 2024. Invece da parte di Fazi Editore c’è soddisfazione, con un aumento del 25% rispetto allo scorso anno (con un certo rammarico per le polemiche). Edt (inclusi i marchi Giralangolo, Marco Polo e Lonely Planet) stima di chiudere la manifestazione con un +20%, soprattutto grazie a buoni risultati nei primi giorni di fiera. Emanuele Di Giorgi, amministratore della Tunué, parla di una “crescita rispetto all’anno passato” che “rispecchia un 2025 in cui grazie a Pera Toons, ma anche a titoli come il premio Pulitzer ‘Ombre di famiglia’ sold out a Più Libri con la presenza dell’autrice Tessa Hulls, la nostra quota di mercato è aumentata”. Da Gallucci, che aveva due stand, si parla di un’edizione “vivace”, con uno spazio andato molto bene, l’altro come lo scorso anno.