Padova (PD)

Venerdì a Padova i funerali di Stato dei tre carabinieri morti nell’esplosione a Castel d’Azzano

Le esequie saranno celebrate nella Basilica di Santa Giustina venerdì 17 ottobre 2025. Il Il Consiglio dei Ministri ha proclamato due giorni di lutto nazionale

Venerdì a Padova i funerali di Stato dei tre carabinieri morti nell’esplosione a Castel d’Azzano

Un’intera nazione si stringe attorno all’Arma dei Carabinieri e alle famiglie dei tre militari padovani morti nell’esplosione del casolare di Castel d’Azzano, in provincia di Verona. Il Consiglio dei Ministri, riunito d’urgenza a Palazzo Chigi, ha proclamato due giorni di lutto nazionale e disposto i funerali di Stato, che si terranno venerdì 17 ottobre 2025 nella Basilica di Santa Giustina a Padova.

Due giorni di lutto nazionale

La seduta di governo si è aperta con un minuto di silenzio, chiesto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni:

“Un dovere morale e istituzionale verso chi ha dato la vita per l’Italia”.

Parole di profondo cordoglio anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha espresso “sconcerto e dolore” e si è idealmente stretto all’Arma e ai familiari dei caduti, inviando un pensiero di vicinanza anche ai feriti ancora ricoverati.

Il Consiglio dei Ministri, riunito d’urgenza a Palazzo Chigi, ha proclamato due giorni di lutto nazionale e disposto i funerali di Stato.

Venerdì i funerali di Stato a Padova

I funerali di Stato dei tre carabinieri si terranno venerdì 17 ottobre nella Basilica di Santa Giustina a Padova.

La camera ardente sarà allestita al Comando della Legione Veneto dei Carabinieri, dove colleghi e cittadini potranno rendere omaggio ai militari caduti.

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L’intera nazione, unita nel cordoglio, si prepara a salutare tre servitori dello Stato che hanno perso la vita compiendo il proprio dovere.

Chi erano le vittime

Le tre vittime dell’esplosione sono il brigadiere capo Valerio Daprà, 56 anni, il carabiniere scelto Davide Bernardello, 36 anni, e il luogotenente Marco Piffari, 56 anni.

Daprà, originario di Brescia e padre di un figlio di 26 anni, si era arruolato nell’Arma nel 1988. Bernardello, nato a Camposampiero nel 1989, era in servizio dal 2014. Entrambi facevano parte del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Padova – Aliquota di Primo Intervento. Piffari, nato il 4 febbraio 1969, era luogotenente carica speciale, comandante della Squadra Operativa di Supporto (SOS) del 4° Battaglione Veneto. Viveva in provincia di Padova ed era separato.

L’esplosione durante l’operazione

L’esplosione sarebbe avvenuta nel momento in cui le forze dell’ordine stavano effettuando un accesso forzoso all’edificio nell’ambito dell’operazione.

Immagine dai Vigili del fuoco

I tre occupanti del casolare, i fratelli Ramponi, avrebbero fatto esplodere l’immobile, provocandone il crollo e travolgendo i militari in servizio: oltre alle tre vittime, ci sono stati 25 feriti.

“Onore ai fratelli Ramponi”: post shock (poi rimosso)

A distanza di poche ore dalla tragedia di Castel d’Azzano, in provincia di Rovigo è scoppiata una polemica che ha avuto come protagonista Enrico Mantoan, considerato il presunto Fleximan, nome dato a quella figura ignota che per primo ha tranciato autovelox nel Rodigino, dando poi inizio a un fenomeno di portata nazionale, con imitatori in tutta la Penisola.

Il 43enne, residente nel rodigino, ma originario della bassa padovana, nel pomeriggio di martedì 14 ottobre 2025 ha infatti pubblicato sul suo profilo Facebook un post con scritto “Onore ai fratelli Ramponi“, successivamente cancellato.

Nell’immagine veniva mostrato il casolare esploso a Castel d’Azzano, fatto saltare in aria nella notte dai fratelli Maria Luisa, Dino e Franco Ramponi per evitare l’operazione di sgombero da parte della polizia giudiziaria.