Brugherio (MB)

Ucciso in casa per 50 euro: arrestato il terzo complice

Sono proseguite le indagini per l'assassinio a Valbrembo, il 7 marzo, di Luciano Muttoni

Ucciso in casa per 50 euro: arrestato il terzo complice
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Si trovava a casa il 22enne quando, nella mattinata di sabato 30 agosto 2025, i Carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo hanno bussato alla sua porta per arrestarlo. L’accusa è quella di concorso in rapina aggravata: sarebbe proprio lui, infatti, il terzo complice dell’omicidio di Luciano Muttoni, avvenuto lo scorso 7 marzo a Valbrembo.

Terzo arresto per l’omicidio di Luciano Muttoni

Il gip del Tribunale di Bergamo ha emesso due ordinanze di custodia cautelare in carcere, al termine di una lunga attività investigativa. La prima nei confronti di un 23enne bergamasco, già detenuto in carcere per l’omicidio di Muttoni. La seconda per il 22enne fermato nel weekend a Terno d’Isola, italiano. Un secondo autore materiale dell’omicidio, un 23enne di Brugherio, è anch’egli dietro le sbarre.

L’accusa di un’altra rapina avvenuta pochi giorni prima

Ai due indagati è stata contestata, inoltre, un’ulteriore rapina che avrebbero commesso il mese prima, il 17 febbraio, a Ponte San Pietro. Armati di coltello e pistola, avevano rubato l’auto, il telefono e il bancomat di un cittadino italiano, costringendolo sotto minaccia a fornire loro il codice pin per prelevare 250 euro.

Ha fornito supporto logistico agli indagati

Ne parlano anche i colleghi di Prima Bergamo. Il giorno dell’omicidio, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Bergamo, il 22enne avrebbe supportato i due complici (sottoposti a fermo d’indiziato di delitto il 10 marzo, con l’accusa di omicidio e rapina, quest’ultima aveva fruttato 50 euro e il cellulare della vittima) dapprima mettendoli in contatto tra loro, poi fornendo supporto logistico.

Si è quindi occupato del trasporto dalla stazione ferroviaria di Terno d’Isola a Valbrembo, vicino alla casa della vittima, proprio prima che avvenisse l’omicidio. Dopodiché li avrebbe attesi vicino al cimitero di Solza per consegnare loro zaini contenenti un cambio d’abiti.

Le indagini dei Carabinieri del Nucleo investigativo

I militari hanno esaminato attentamente le dichiarazioni spontanee degli indagati, raccogliendo poi informazioni da persone informate sui fatti. È stata poi effettuata un’analisi forense dei dati recuperati dai telefoni cellulari e visionati accuratamente i sistemi di videosorveglianza pubblici e privati installati nei luoghi dove gli indagati si erano recati prima e dopo l’omicidio.

Tutto questo ha trovato riscontro nelle dichiarazioni spontanee rese dai presunti autori del delitto e ha permesso ai militari di estrapolare gravi e convergenti indizi di colpevolezza, su cui è stata costruita l’accusa presentata al gip, che l’ha pienamente accolta.