Roma (RM)

Treni della Roma-Lido, le carte in procura: domani il vertice

Domani è il giorno della verità. Rocca ha convocato una riunione con tutti i vertici di via Cristoforo Colombo e Cotral per capire come procedere.

Treni della Roma-Lido, le carte in procura: domani il vertice
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Tre polizze rilasciate da soggetti non abilitati, 57 milioni di euro che rischiano di volatilizzarsi e il concreto rischio di dover aspettare almeno fino al 2028 per vedere arrivare i nuovi convogli. Emergono i dettagli dell'esposto che la Regione ha presentato in procura sulla vicenda delle polizze assicurative non valide presentate dalla società vincitrice dell'appalto nel 2022. La vicenda è ricostruita nell'esposto che la Regione ha depositato in Procura.

I fatti

A febbraio 2018 la Regione ha indetto una gara per la fornitura di treni da mettere sulla Roma-Lido e sulla Roma-Viterbo. Il valore totale dell'appalto è di oltre 282 milioni di euro per avere in cambio 38 treni, 20 per la Lido e 18 per la Viterbo di cui 6 con la configurazione extraurbanae 12 in configurazione da metropolitana urbana, più 10 anni di manutenzioni. A ottobre 2021, viene dichiarata vincitrice dell'appalto la Titagarh Firema. A gennaio 2022 viene sottoscritto l'accordo quadro globale per il quale Firema deposita una cauzione assicurativa di 11,6 milioni di euro. Subito dopo, si firma il primo contratto applicativoe. A marzo 2022, arriva il secondo contratto applicativo, valore 157 milioni con assicurazione per 37,6 milioni di euro. Infine, a dicembre, terzo e ultimo contratto applicativo, 43,8 milioni di euro. In totale, stando alle carte depositate, la Regione avrebbe erogato oltre 57 milioni come anticipo coperti con polizze assicurative di ugual valore. Solo che il contratto prevedeva la consegna dei primi due treni  630 giorni dopo la firma del contratto, quindi a fine gennaio 2024. I treni non arrivano e la Regione inizia a pressare Firema fino a che, a settembre, si avviano le procedure per riscuotere le polizze emesse e si scopre che non sono buone.

Domani la riunione

Domani è il giorno della verità. Rocca ha convocato una riunione con tutti i vertici di via Cristoforo Colombo e Cotral per capire come procedere. Le ipotesi sul campo sono due: prendere tempo e provare ad andare ancora avanti con Firema. Oppure, revocare l'appalto, farne partire uno nuovo recuperando quanto meno i soldi non ancora spesi. Per quelli spesi - i 57 milioni di anticipo - il nodo è legato a due parametri: le fidejussioni risultate non riscuotibili. E, il secondo, riuscire a dirottare i fondi rimasti (una parte dei quali del Pnrr) su un nuovo appalto.