Pubblicato:
Aggiornato:
Romano di Lombardia (BG)
Tentato omicidio a Romano: lo aggrediscono con ferocia e poi cercano di investirlo con l'auto
Lo scorso 8 agosto due giovani hanno colpito con vari oggetti un 21enne. Per loro divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico
Sono accusati del tentato omicidio di un 21enne, avvenuto a Romano di Lombardia: per questo, due giovani italiani sono ora destinatari di un divieto di avvicinamento e dovranno indossare il braccialetto elettronico.
La notifica del provvedimento cautelare, disposto dal gip, è avvenuta martedì 26 agosto ad opera dei carabinieri della Compagnia di Treviglio, con il supporto della stazione di Romano. I soggetti dovranno tenersi alla larga dalla persona offesa, minimo cinquecento metri, ma anche dai luoghi che frequenta abitualmente.
Aggredito e investito con l'auto
La decisione del magistrato è arrivata in seguito alle indagini dei militari, partite subito dopo quanto avvenuto l'8 agosto scorso in una pubblica via della cittadina della Bassa: il ragazzo, per futili motivi, era stato colpirlo ripetutamente con un tirapugni rudimentale, un ombrello e addirittura un cartello della segnaletica stradale. Le immagini della videosorveglianza, acquisite dagli uomini dell'Arma, sono piuttosto impressionanti e mostrano all'inizio una scazzottata tra l'aggredito e i sospettati.
Le immagini che seguono mostrano il momento più concitato del tremendo episodio di violenza avvenuto per strada: quando la vittima ha cercato di allontanarsi gli aggressori, a bordo di un'auto, lo hanno investito: si vede il 21enne colpito dal muso della macchina finire sul tettuccio, per poi volare dietro e piombare sull'asfalto. In seguito, si alza e cammina.
La misura motivata dalla gravità del gesto
Dopo la visita in ospedale, per via delle lesioni riportate, il referto ha indicato per lui una prognosi di venti giorni. I carabinieri, una volta ricostruita completamente la dinamica, hanno accertato la responsabilità dei due ragazzi e, alla luce della gravità dell’evento, hanno fornito al pm una serie di indizi di colpevolezza.
Il giudice ha quindi chiesto, nei confronti degli indagati, la misura cautelare, poi accolta dal Tribunale di Bergamo, che ha emesso l’ordinanza a loro carico.
Foto 1 di 2
Foto 2 di 2
