Torino (TO)

Tenta il suicidio in carcere; detenuto salvato dai poliziotti

L'uomo è stato trasportato in ospedale

Tenta il suicidio in carcere; detenuto salvato dai poliziotti

L’ennesima tragedia è stata sventata per un soffio nel carcere di Torino “Lorusso e Cutugno”. Solo il pronto intervento della Polizia Penitenziaria ha evitato che un detenuto di nazionalità marocchina, recentemente trasferito, portasse a termine l’estremo gesto nella sua cella. L’episodio riporta drammaticamente in primo piano la crisi del sistema carcerario italiano e il peso insostenibile che grava sulle spalle degli agenti.

Tenta il suicidio in carcere; detenuto salvato dai poliziotti

Secondo la ricostruzione fornita da Vicente Santilli, Segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), il tentato suicidio è avvenuto intorno alle 11 di oggi, domenica 9 novembre 2025, al rientro dall’ora d’aria.

Verso le 11”, afferma Vicente Santilli, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “al rientro dall’ora d’aria, il detenuto ha cercato di impiccarsi utilizzando i lacci delle scarpe. Fortunatamente, l’agente di sezione si è immediatamente accorto dell’insano gesto e, con il pronto intervento di altri colleghi, è riuscito a trarlo in salvo. Il detenuto è stato trasportato con urgenza in ospedale per gli accertamenti del caso”. Il sindacalista rimarca che “ancora una volta, va riconosciuto l’impegno, la prontezza e il senso del dovere del personale di Polizia Penitenziaria, che ogni giorno — in particolare nei reparti complessi come il Padiglione B — è chiamato a ristabilire l’ordine, garantire la sicurezza e, spesso, salvare vite umane”. Per questo, conclude Santilli, “serve maggiore attenzione alle condizioni operative del personale, sempre più esposto a carichi di lavoro elevati e situazioni ad alto rischio”.

Ignorare il disagio profondo che attraversa le carceri significa alimentare un sistema che produce sofferenza e perpetua violenza. Riformare il sistema penitenziario non è più solo un’urgenza morale, ma un preciso dovere costituzionale: senza questo impegno, all’immagine di uno Stato civile che tutela i diritti anche di chi ha sbagliato si sostituirà quella di uno Stato criminogeno”, commenta Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Il contesto da cui partire è importante per comprendere l’influenza del carcere in un gesto così drammatico; quindi, è doveroso tenere in considerazione i dati relativi alla popolazione libera, alla Polizia Penitenziaria e ai detenuti. Dal 2002 a oggi, i suicidi costituiscono il 55% delle morti totali, mentre i deceduti per cause ancora da accertare ne rappresentano il 22%. L’overdose – causata da droghe, psicofarmaci, alcol o dal gas delle bombolette usato a scopo stupefacente – ha ucciso quasi due detenuti l’anno nell’arco di quasi 25 anni”.

“Per questo”, conclude Capece, “rivolgo il ringraziamento, mio personale e di tutto il Sindacato che ho l’onore di rappresentare, alle donne ed agli uomini di tutto il Corpo di Polizia Penitenziaria per quello che ogni giorno fanno, anche in questo momento, – con grande professionalità, spirito di abnegazione, senso del dovere e delle istituzioni, con umanità – nel complesso panorama penitenziario, per adulti e minori, del Piemonte e della Nazione”.

I dati dell’emergenza

L’intervento dei poliziotti penitenziari non è un evento isolato, ma l’ennesima prova del disagio profondo che attanaglia gli istituti di pena. I dati sui suicidi in carcere in Italia sono allarmanti e rendono la situazione un’emergenza nazionale:

  • Tasso di Suicidio: I suicidi in carcere sono circa 20 volte più diffusi rispetto alla popolazione generale in Italia.
  • Contatore Tragico: Nel 2022 si è registrato il record storico con 84 suicidi (un detenuto ogni quattro giorni e mezzo). Sebbene il dato del 2023 abbia visto un lieve calo, i numeri del 2024 indicano una nuova drammatica ripresa.
  • Torino tra le Città Critiche: Il carcere di Torino è stato più volte segnalato come un istituto ad alto rischio, registrando un numero elevato di eventi critici negli ultimi anni.

Come evidenzia Donato Capece, Segretario Generale del SAPPE, i suicidi dal 2002 ad oggi rappresentano il 55% delle morti totali in carcere.