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Suicidio di Paolo Mendico, lo sfogo della dirigente dell’Istituto Pacinotti

“Confusione e odio continuano a danneggiare la nostra scuola".

Suicidio di Paolo Mendico, lo sfogo della dirigente dell’Istituto Pacinotti

“Confusione e odio continuano a danneggiare la nostra scuola nel suo lavoro quotidiano fatto di cura e attenzione verso l’unicità di ogni persona e verso ogni forma di fragilità”.

Queste le parole scritte in una lettera aperta, dalla dirigente dell’istituto Pacinotti, la professoressa Gina Antonetti. Una macchina del fango che, in attesa di sapere tutta la verità sul caso di Paolo Mendico, lo studente di 14 anni che si apprestava a frequentare il secondo anno dell’istituto, ma che è deceduto poche ore prima dell’inizio dell’anno scolastico, che non cessa di esistere.

Le parole della preside

“La morte di Paolo Mendico ha lasciato la scuola nello sconforto più totale. Chiusa nel suo dolore, ci si continua a chiedere il perché di un fatto così tragico, ma non vi sono risposte facili, né immediate”, prosegue la dirigente. Paolo ha risposto ai compagni sulla chat di classe il giorno prima dell’inizio dell’anno scolastico, manifestando la sua intenzione di tornare in classe, poi il decesso, il presunto suicidio, perché tale è da considerarsi visto che ancora non sono stati resi noti i risultati dell’autopsia.

Una vicenda che presenta ancora molti lati oscuri e sul perché della tragedia ci si interroga ancora in molti. Il gruppo Whatsapp indica un clima di assoluta serenità, e lo stesso Paolo interviene più volte con battute e stickers che rivelano un rapporto con i compagni fatto di complicità, tale da non far presagire nulla di ciò che drammaticamente è poi accaduto.

Il racconto successivo è quello che vedrebbe Paolo vittima di atti di bullismo subiti nel tempo, nella assoluta indifferenza di tutti. “Guardando a ritroso abbiamo analizzato eventi, circostanze, dinamiche adolescenziali, comportamenti disfunzionali che, purtroppo, in un contesto di povertà educativa, certo non mancano, ma nulla è emerso che possa configurarsi come bullismo e nulla avrebbe potuto far presagire una sofferenza in Paolo causata da accanimento dei compagni nei suoi confronti, semplicemente perché nulla di tutto questo è avvenuto”.

Un commento secco da parte della dirigente, intanto proseguono le indagini delle Procure competenti così come ancora trapela nulla dalle relazioni degli ispettori inviati dal ministro Valditara.