Solza (BG)

Solza, inaugurato il monumento ai caduti sul lavoro

l monumento, progettato dall’architetta Cristina Ortolani, rappresenta un’opera di forte impatto simbolico

Solza, inaugurato il monumento ai caduti sul lavoro

Solza, Inaugurato il monumento ai caduti sul lavoro. Domenica 2 novembre, nell’ambito delle celebrazioni per il IV Novembre, a Solza è stato inaugurato un nuovo monumento dedicato ai caduti sul luogo di lavoro. Un momento di grande partecipazione e commozione che ha visto la presenza delle autorità civili, religiose, delle associazioni del territorio, dei volontari e di numerosi cittadini.

Solza, inaugurato il monumento ai caduti sul lavoro

Accanto all’Amministrazione comunale di Solza, rappresentata dal sindaco Simone Biffi, hanno preso parte alla cerimonia anche il delegato della Provincia di Bergamo Massimiliano Serra, il consigliere regionale Ivan Rota, i rappresentanti delle sigle sindacali CISL Bergamo (Luca Nieri), UIL Bergamo (Gianfranco Salvi) e CGIL Bergamo (Angelo Chiari), oltre al presidente provinciale dell’A.N.M.I.L. di Bergamo, Gianpaolo Maccarini.

Il monumento, progettato dall’architetta Cristina Ortolani, rappresenta un’opera di forte impatto simbolico. Come spiegato dalla progettista: “L’opera utilizza un linguaggio simbolico per evocare il legame tra lavoro, progresso e sacrificio. Le travi che si slanciano verso l’alto sono le colonne ideali della società contemporanea, costruita sulla fatica quotidiana. Esse emergono da un ingranaggio, metafora della macchina produttiva, simbolo di efficienza e innovazione, ma anche di un sistema che, talvolta, sacrifica la persona in nome del profitto. Le travi rappresentano i sette settori più ad alto rischio – edilizia, agricoltura, industria mineraria, trasporti, sanità, manifattura e pesca. La loro diversa altezza è proporzionale al numero delle vittime. Nel disegno dell’opera si è scelto un contrasto eloquente tra la verticalità delle travi e la forma circolare dell’ingranaggio: due forze opposte che dialogano, a simboleggiare la tensione costante tra il desiderio di futuro e la ripetitività della produzione. A completare la composizione, un elmetto e alcuni attrezzi da lavoro, poggiati sul basamento. Oggetti semplici, ma profondamente evocativi: parlano dell’assenza, di ciò che resta di chi non c’è più. Parlano senza voce, con la forza discreta del silenzio, chiedono rispetto”.

Particolarmente toccante il momento dedicato al ricordo di Matteo Regazzi, giovane di Solza scomparso nel 2018 in un incidente sul lavoro. Erano presenti i genitori Giovanni e Valeria e la sorella Veronica, che ha deposto un alloro ai piedi del monumento.

La mamma Valeria ha voluto condividere parole di grande intensità: “Oggi siamo qui in questo luogo significativo per inaugurare il Monumento dedicato ai caduti sul lavoro, un monumento fortemente voluto dalla mia famiglia, non solo per nostro figlio e mio padre, ma per tutte quelle persone che sul lavoro hanno perso la vita compiendo il loro dovere. Le chiamano Morti Bianche, ma per noi famigliari il dolore è devastante ed è un continuo vivere nel buio: dietro a ognuno di noi c’è una storia, una famiglia e un vuoto incolmabile. Non parliamo solo di numeri, ma di persone: madri, padri, figli, amici, colleghi. La frase “Il lavoro nobilita l’uomo” è un modo di dire molto diffuso ed esprime l’idea che attraverso il lavoro l’essere umano cresce, si realizza e sviluppa dignità: proprio quella dignità e rispetto per la vita che purtroppo sono stati cancellati e distrutti in una frazione di secondo. Questo monumento non è solo un simbolo di dolore, ma anche di impegno e responsabilità. Deve essere un richiamo forte e chiaro alla coscienza di tutti: il lavoro non può e non deve mai costare la vita.”

Il sindaco Simone Biffi ha chiuso gli interventi partendo nella sua riflessione dalle parole del Ministro della Difesa Guido Crosetto, pronunciate ai funerali dei carabinieri caduti a Castel d’Azzano, che aveva affermato come i morti per la patria sono dei giusti, i cui nomi rimarranno nella roccia della memoria della Repubblica. Da qui la riflessione del primo cittadino: “Ma chi sono i giusti? Chi ha perso la vita sul luogo di lavoro è un giusto, anche se spesso lo releghiamo soltanto alla memoria dei propri cari. Lo è perché ce lo ricorda l’articolo 1 della nostra Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.”
Allora sì, è vero: i nomi dei nostri cari, il nome di Matteo e di tante altre persone delle nostre famiglie, potrebbero restare nella memoria solo di chi li ha amati. Ma questo monumento ci invita a ridare loro la dignità che meritano, perché la loro esperienza diventi un monito per cambiare i luoghi e le modalità del lavoro. Questo monumento è il luogo in cui i giusti che hanno perso la vita lavorando continuano a domandarci cosa stiamo facendo affinché non accada più.”

A conclusione della cerimonia, la consigliera Laura Agazzi ha ricordato e ringraziato tutte le persone, le associazioni e le imprese che hanno contribuito alla realizzazione del monumento: Famiglia Regazzi Giovanni con Valeria e Veronica, Associazione Bartolomeo Colleoni, Gruppo Alpini Solza, Gruppo Anziani Solza, Polisportiva Solzese, Proloco Solza, Arrigoni Luca, Bravi Alex, Chiappa Marco, Colleoni Ettore, Crotti Lorenzo, Previtali Mario, Kati Scotti Foglieni, B.G. Bertuletti Srl di Solza, V.I.TRE Srl di Solza, Falegname Rossetti S.a.s. di Rossetti Gian Maria e C. di Solza, BIG MAT Aesse Cattaneo Ceramiche Srl di Calusco d’Adda, Impresa Fontana Luigi Srl di Calusco d’Adda, A.Z.A. International di Medolago, S.I.L.F.A. Srl di Bottanuco, O.C.V.M. Srl di Ponte San Pietro, EUROVIM Srl di Capriate San Gervasio.