Chivasso (TO)

Solidarietà alla Palestina? Solo ipocrisia

Un duro attacco contro il sindaco Castello e la sua maggioranza

Solidarietà alla Palestina? Solo ipocrisia

Potere al Popolo accusa l’amministrazione del sindaco Castello di immobilismo e di azioni di pura facciata verso la Palestina.Il punto della controversia è la petizione popolare non approvata dal consiglio

Palestina, è polemica

A Chivasso, l’amministrazione del sindaco Castello è stata oggetto di severe critiche, da parte di «Potere al Popolo Canavese» per il suo presunto immobilismo e assenza di solidarietà concreta nei confronti di Bethlehem (città gemellata dal 2016) e della Palestina. Dietro quelle che vengono definite “maschere di ‘tola’” si celano azioni politiche di facciata.
Il punto focale della controversia è la loro petizione popolare lanciata nell’autunno scorso in solidarietà con la Palestina, sostenuta da oltre un centinaio di firmatari chivassesi, che chiedeva solidarietà concreta al popolo palestinese e a Bethlehem.

L’antefatto

L’esito della petizione si è consumato durante il consiglio comunale di mercoledì 25 giugno, dove la discussione era stata inserita quasi in fondo all’ordine del giorno, al punto 12. Già prima della discussione, l’assessore Fabrizio Debernardi (Sinistra Ecologista – SE) aveva anticipato ai promotori che la petizione sarebbe stata bocciata. La ragione addotta era l’inserimento, al successivo punto 13 , di un Ordine del Giorno proposto da SE insieme al PD che includeva alcune delle istanze popolari. Questo atto è stato interpretato come un tentativo di mediazione per smorzare le rivendicazioni e sedare la discussione sulla petizione.
La seduta è stata caratterizzata da momenti di tensione. Giunti al punto 12, il presidente del consiglio comunale, Alfonso Perfetto (PD), ha costretto i promotori a ritirare la bandiera palestinese esposta in platea, avvalendosi della forza pubblica. Inoltre, dopo le dichiarazioni di voto dei consiglieri Veronica Davico (SE) e Stefano Mazzer (PD), ai promotori non è stato concesso di intervenire in dibattito. La petizione popolare è stata bocciata all’unanimità e il dissenso dei presenti è stato censurato dall’intervento della forza pubblica.
Subito dopo, al punto 13, l’ODG portato da SE e PD, avente ad oggetto “riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano”, è stato approvato dalla maggioranza. Si sfoga Potere al Popolo: «Questo ODG è giunto con un tempismo “perfetto, e quanto mai sospetto,” dopo quasi due anni di sostanziale silenzio e proprio in concomitanza con la petizione, dimostrando la volontà di mettere ai margini le istanze più “radicali”».
Definisce l’ordine del giorno: «Arretrato sia nelle premesse che nelle richieste” e non è nemmeno la “brutta copia” della petizione. Il testo non condannava nettamente lo stato “terrorista di Israele”, non chiedeva l’interruzione dei rapporti commerciali e, soprattutto, non portava solidarietà concreta a Bethlehem, ignorando la richiesta di almeno 1.000 euro di finanziamento per il campo profughi di Al-Azzeh. Inoltre, il sindaco Castello non ha dato risposta alla lettera ricevuta nel dicembre 2023 dal suo omologo di Bethlehem».
E ancora: «Il giorno dopo il consiglio del 25 giugno, la bandiera palestinese e il “sudario per Gaza,” esposti sul balcone del municipio, sono stati immediatamente rimossi, un segnale chiaro che si trattava di iniziative funzionali unicamente alla propaganda della maggioranza.

Ipocrisia politica

L’ipocrisia politica è stata confermata dalla bocciatura di ben due mozioni concrete presentate da un gruppo consiliare di opposizione. Tali proposte chiedevano di finanziare un ospedale a Hebron per bambini mutilati o di destinare parte dell’avanzo di bilancio comunale alla “cooperazione Internazionale” per progetti sanitari e formativi in Cisgiordania. Il sindaco Castello ha respinto esplicitamente queste proposte, affermando che le iniziative del comune erano “più che sufficienti”». Criticano anche la marcia della pace del 26 ottobre da Chivasso a frazione Betlemme che ha visto sfilare in testa al corteo il sindaco Castello e l’assessore Debernardi, consolidando la percezione di iniziative più rivolte alla facciata che all’azione concreta. I promotori della petizione ribadiscono che continueranno a operare per smascherare l’ipocrisia partitica e sollecitare azioni di solidarietà, raccogliendo l’appello per “100 assemblee permanenti operative per Gaza”.
.