Concorezzo (MB)

Sexy raggiro a un pensionato su un sito erotico: 5mila euro per non pubblicare foto intime

La testimonianza dell’avvocato concorezzese Cristina Tomba al quale la vittima del raggiro, un 70enne, si è appellata per denunciare la truffa

Sexy raggiro a un pensionato su un sito erotico: 5mila euro per non pubblicare foto intime

In preda alla solitudine, a seguito della perdita della moglie, si è iscritto ad un sito di incontri erotici sperando di trascorrere qualche ora in maniera spensierata e di trovare, magari, nuovamente l’amore della sua vita.
Ma ha conosciuto una truffatrice che, fingendo di ricambiare i suoi sentimenti, prima è riuscita a farsi mandare delle sue foto intime, poi gli ha promesso un incontro, mai avvenuto. Infine, con la minaccia di pubblicare le immagini, gli ha spillato circa 5mila euro attraverso diverse ricariche ad una carta prepagata.

La vittima è un uomo di 70 anni di Trezzo sull’Adda

Vittima della truffa è un uomo di 70 anni residente a Trezzo sull’Adda. A raccontare la trappola tesa al suo assistito è stata direttamente l’avvocato concorezzese Cristina Tomba alla quale il malcapitato si è rivolta per denunciare quanto accaduto.

“Tutto è iniziato qualche settimana fa quando sono stata contattata dalla vittima la quale, molto spaventata, mi ha implorato di aiutarlo perché si era messo in una situazione davvero spiacevole – ha spiegato Tomba – In sostanza il pensionato stava subendo delle gravi minacce telefoniche. Allora gli ho prontamente chiesto di spiegarmi bene cosa stesse accadendo. In pratica tutto è iniziato a seguito della sua decisione di iscriversi ad un sito di incontri a carattere erotico. Lì ha iniziato a chattare con una persona, e volutamente non dico se uomo o donna poiché in realtà non lo sappiamo anche se questo individuo si è ovviamente presentato come una bellissima ragazza”.

La truffatrice ha iniziato a chiedere ricariche per una carta prepagata

I due hanno iniziato a scriversi in maniera sempre più frequente e la loro conoscenza si è approfondita giorno dopo giorno, a tal punto da far credere alla vittima che potesse nascere un legame affettivo.

“Dopo qualche giorno la truffatrice ha iniziato ad avanzare le prime richieste spiegando al pensionato che lei non avrebbe praticato sesso on-line ma che avrebbe preferito organizzare un incontro intimo tra i due – ha continuato Tomba – Però, e qui inizia il raggiro, ha iniziato a chiedere danaro al pensionato. In pratica gli ha chiesto di recarsi all’ufficio postale e di fare una ricarica di 50 euro ad una carta prepagata. Inoltre gli ha chiesto di fare una foto alla ricevuta che gli ha rilasciato l’ufficio postale dell’avvenuta ricarica e di inviarla sulla chat. Successivamente le richieste di danaro, sempre con la promessa di organizzare un incontro, sono aumentate sempre di più a tal punto che nel giro di poche settimane l’anziano ha effettuato ricariche per quasi 5mila euro”.

L’anziano ha inviato foto intime… e subito dopo è partito il ricatto

A dire la verità l’anziano è riuscito, per pochi minuti, ad incontrare la donna on-line sulla chat.

“In quella manciata di secondi, purtroppo, la truffatrice è riuscita a farsi mandare delle foto intime della vittima attraverso il canale Whatsapp – ha continuato Tomba – Da quel momento in poi, purtroppo, è scattata, diciamo, la seconda fase del raggiro. La truffatrice, aiutata da un complice, ha iniziato a minacciarlo, sempre su Whatsapp dicendogli che se non avesse continuato a ricaricare la carta prepagata loro avrebbero pubblicato le sue foto. Ma non solo, perché il raggiro, mi vien da dire davvero ben oleato, messo in campo dai malviventi li ha addirittura portati a comunicare all’anziano che erano già in contatto con un fantomatico avvocato il quale avrebbe denunciato il 70enne per violenza sessuale a seguito dell’invio delle sue foto intime”.

A scoprire il raggiro è stato il figlio della vittima

Fortunatamente l’anziano si è rivolto a me subito dopo che il figlio ha scoperto il raggiro ai danni del padre.

“Papà e figlio hanno il conto corrente cointestato e proprio il figlio, controllando l’estratto conto, si è accorto di prelievi e bonifici indirizzati a questa carta prepagata – ha concluso Tomba – Una volta che ha chiesto spiegazioni al padre è venuto a conoscenza del raggiro. Ovviamente ci siamo già recati dai carabinieri per sporgere denuncia, con tanto di documentazione riguardante non solo le ricevute delle ricariche ma anche gli screenshot dei messaggi Whatsapp con i quali venivano chiesti soldi alla vittima. Ho deciso di rendere pubblica questa storia perché vorrei davvero mettere in guardia altre potenziali vittime. Il mio assistito si trovava in una situazione di fragilità e di solitudine. Una situazione nella quale, purtroppo, si trovano molti nostri anziani”.