Sabato scorso 25 ottobre 2025, intorno a mezzogiorno, alla filiale delle Poste italiane di Cassola, in via Raffaello Sanzio, è capitato un fatto che avrebbe dell’inverosimile se non fosse che una persona è finita in ospedale.
Quando si dice: futili motivi
In attesa alle poste c’era un 53enne, residente a Cassola, che si è rivolto ad un altro utente pregandolo di abbassare la voce.
Non l’avesse mai fatto: una gragnola di pugni lo ha investito, mandandolo sanguinante all’ospedale.
La causa scatenante la violenza, pare fosse né più ne meno che un invito ad abbassare la voce da parte dell’utente che non riusciva a capire cosa gli stesse dicendo l’impiegata delle poste.
L’antefatto
L’aggressore, un giovane arrivato in bicicletta, in ufficio non aveva trovato altri che il 53enne e necessitando anch’egli del servizio di cassa, si era rivolto alla impiegata la quale lo aveva invitato ad attendere il suo turno negli appositi posti.
Quello si era accomodato e, ad alta voce, si intratteneva con qualcuno al telefono: di lì la richiesta di moderare il tono della voce da parte dell’utente che era in difficoltà a capire cosa gli stesse dicendo l’operatrice.
La furia
Per tutta risposta il giovanotto avrebbe sfidato chi lo redarguiva con il più classico dei: “Tu non sai chi sono io”.
Quando quello ha confermato, appunto, di non conoscerlo, il giovane gli si è gettato addosso come un forsennato, colpendolo ripetutamente e mandandolo tumefatto e sanguinate al pronto soccorso del San Bassiano, mentre ancora cercava di capacitarsi dell’accaduto, non ravvisando del suo comportamento niente di offensivo.
Medicazione e denuncia
Portato all’ospedale in ambulanza, medicato e refertato dal pronto soccorso con cinque giorni di prognosi, l’aggredito ha chiamato il suo avvocato ed informato i Carabinieri.
Le lesioni rimediate non sarebbero gravissime ancorché le percosse siano state dolorose. Spiacevole, invece, lo stato d’ansia generato dalla vicenda, per il quale è stato necessario rivolgersi al consiglio del medico curante causa il perdurare del disagio emotivo creato dallo spiacevole episodio.
Nel riferire l’accaduto – a microfoni che non sono i nostri – il malmenato ha detto di non capire cosa gli stesse succedendo e che solo dalle impiegate dell’ufficio postale gli è stato poi detto che l’avversario, di origine extracomunitaria, sarebbe un pugile il quale, infatti, mentre lo picchiava saltellava come si trovasse sul ring.
Sistemate le cose
A suo modo appianata la querelle, l’extracomunitario che nel parapiglia aveva messo a soqquadro l’intero ufficio postale, è uscito ed ha inforcato la sua bici.
Che dire?
Mentre speriamo che i Carabinieri diano al boxeur quel che si merita per l’incontro vinto per ko, come semplici cittadini occorrerà fare fronte comune e con l’esempio ricordare ai nostri ospiti che, forse, sono venuti a stabilirsi in uno Stato di diritto, l’Italia, proprio per il grado di civiltà dal quale sono stati attirati, rispetto ai loro Paesi d’origine.
Né vorremmo noi cambiare le abitudini al buon vivere affinate fin qui.