Terracina (LT)

Operazione “Porta Napoletana”, le accuse a Gavino De Gregorio

L'assicuratore avrebbe chiesto e ottenuto da Marano, all’affiliato al Clan Licciardi, la promessa di procurargli voti in occasione delle elezioni amministrative del 2023

Operazione “Porta Napoletana”, le accuse a Gavino De Gregorio

Gavino De Gregorio, consigliere comunale a Terracina e arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Porta Napoletana” è accusato di voto di scambio politico-mafioso e di estorsione. La stessa accusa per Eduardo Marano.

Secondo le indagini l’assicuratore avrebbe chiesto e ottenuto da Marano, all’affiliato al Clan Licciardi, la promessa di procurargli voti in occasione delle elezioni amministrative del 2023. In cambio, De Gregorio avrebbe promesso la sua disponibilità di soddisfare gli interessi e le esigenze di Marano e delle persone a lui vicini a Terracina. Alla fine, come noto, De Gregorio è stato eletto consigliere comunale, nominato capogruppo e Presidente della Commissione alle Attività Produttive e al Demanio.

De Gregorio è accusato anche di estorsione mafiosa in concorso con Domenico Scevola (indagato), titolare della società “Le Terrazze Lido Srl” che aveva avviato un’attività di ristorazione in Piazza Aldo Moro a Terracina. Nella stessa area un altro soggetto aveva una concessione a occupare parte del suolo pubblico per esercitare l’attività di burattinaio ed effettuare spettacoli per bambini. Secondo Scevola, tale attività sarebbe stata d’intralcio, motivo per cui avrebbe voluto tutta la concessione dell’area. Ad un acerto punto si interessa della vicenda proprio Gavino De Gregorio il quale, nel maggio 2024, avrebbe fatto pressioni all’assessore alle attività produttive Gianluca Corradini affinché contattasse il burattinaio e gli proponesse la diversa sistemazione.

Altra accusa a De Gregorio quella di un’altra estorsione mafiosa con Eduardo Marano. I due si sarebbero adoperati entrambi per la restituzione di un prestito da usura che Marano reclamava dalla sua vittima. Quest’ultima sarebbe stata minacciata e poi aggredita con un pugno da Marano nell’atrio del palazzo dove si trova l’agenzia assicurativa di De Gregorio. Le altre minacce sarebbero state recapitate da De Gregorio per conto di Marano: la vittima sarebbe stato impaurita con la possibilità che l’affiliato al clan Licciardi lo avrebbe accoltellato. L’unica soluzione, prospettata da De Gregorio alla vittima, era quella di andarsene da Terracina.