Roma (RM)

No all’amministratore di sostegno per Sgarbi, disposta una perizia

Stop al matrimonio. La figlia Evelina: "Segnale che lascia ben sperare"

No all’amministratore di sostegno per Sgarbi, disposta una perizia

No alla nomina di un amministratore di sostegno, ma sì ad una perizia per valutare le capacità cognitive nella gestione degli affari economici e personali. Si conclude così la prima fase del processo civile avviato a Roma da Evelina Sgarbi, figlia di Vittorio, secondo la quale il padre non sarebbe più in grado di seguire i propri interessi.

Il Tribunale di Roma ha deciso che sono, dunque, necessari approfondimenti per capire il reale stato di salute mentale del critico d’arte. Come consulente tecnico d’ufficio è stata nominata la psicologa psicoterapeuta Lili Romeo, che dovrà accertare – scrive il tribunale – “se lo stesso presenti condizioni psicologiche, psicopatologiche o cognitive tali da incidere sulla capacità di autodeterminarsi in relazione al compimento di atti di straordinaria amministrazione e all’esercizio dei diritti personalissimi”. La perizia dovrà stabilire in particolare “se la persona sia in grado di comprendere e valutare il significato e le conseguenze personali, patrimoniali e giuridiche delle decisioni di particolare complessità e rilevanza, con specifico riferimento alla gestione straordinaria del patrimonio e alla scelta di contrarre matrimonio, valutando l’autenticità e la stabilità della volontà decisionale”.

L’istanza per la nomina di un amministratore di sostegno è stata presentata dalla figlia lo scorso settembre dopo che il padre aveva attraversato un periodo di forte depressione, finendo anche ricoverato al Policlinico Gemelli per affrontare la fase più critica. Secondo la donna, Sgarbi sarebbe condizionato dalle persone che gli stanno intorno, che non le consentirebbero neanche di vederlo. Il critico d’arte ha annunciato nelle scorse settimane di voler sposare Sabrina Colle, a cui è legato da quasi trent’anni, e che le nozze si svolgeranno a Venezia. Per la celebrazione bisognerà, comunque, attendere l’esito della perizia, che, secondo i termini previsti dal tribunale, si saprà, verosimilmente, non prima di maggio 2026.

“Finalmente oggi è arrivato un primo importantissimo segnale che lascia ben sperare per quanto riguarda la salute di mio padre e la tutela della sua capacità di comprendere gli effetti di scelte straordinarie inerenti l’esercizio dei suoi diritti personalissimi – ha commentato Evelina -. La battaglia che sto portando avanti e che ha come obiettivo unicamente quello di tutelare mio padre, la sua salute e la sua dignità e i suoi interessi forse non è stata vana. Purtroppo questo per me sarà comunque un Natale triste perché so che mio padre continua a non stare bene”.