Toscana

Mattia Giani come Astori. Anche lui soffriva di cardiomiopatia aritmogena

Ora la procura valuterà eventuali responsabilità nelle visite medico-sportive e nella tempestività dei soccorsi

Mattia Giani come Astori. Anche lui soffriva di cardiomiopatia aritmogena
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Anche Mattia Giani, il calciatore di 26 anni del Castelfiorentino United che, nell’aprile dell’anno scorso, morì dopo un malore accusato sul campo del Lanciotto di Campi Bisenzio, era affetto dalla cardiomiopatia aritmogena. Emerge dalla consulenza disposta dalla procura di Firenze nell’ambito dell’indagine sul decesso dello sportivo di Montopoli Val d’Arno.

Come Astori

Si tratta dello stesso male, assassino e silenzioso, che affliggeva il cuore di Davide Astori, il difensore della Fiorentina morto il 4 marzo del 2018 nella sua camera dell’albergo Là di Moret a Udine, alla vigilia della partita sul campo dell'Udinese per cui è stato condannato (a un anno, adesso divenuta definitiva) il professor Giorgio Galanti, il medico che visitò per l’ultima volta l'ex nazionale azzurro.

Un'inchiesta

Gli accertamenti sul decesso sono durati più di un anno. A firmare le oltre duecento pagine di consulenza,, un pool di esperti che ha partecipato anche agli accertamenti sulle cause della morte del capitano della Fiorentina. L’inchiesta, però, ora affidata al pm Alessandro Moffa, non è ancora conclusa.  

Un fascicolo a carico di ignoti

Il fascicolo è iscritto a carico di ignoti ma, sulla base delle conclusioni della consulenza, la procura valuterà se la malattia cardiaca, che Giani non sapeva di avere in quanto asintomatica, potesse aver dato precedenti segnali durante le visite medico-sportivo in cui il calciatore aveva ottenuto regolarmente l’idoneità all’attività agonistica.

La morte in campo

Al contrario di Astori, Giani era in campo quando, al 14esimo del primo tempo, dopo una fuga palla al piede e un tiro indirizzato verso la porta, il numero sette con la maglia gialloblù si accasciò a terra. I compagni pensarono alla ricaduta dopo un infortunio muscolare che lo aveva tenuto fuori in precedenza.

Ora serve l'ambulanza in campo

Invece era decisamente un'altra storia, molto più drammatica. Fu inutile anche l'arrivo Mattia del defibrillatore e, dopo 17 minuti, l'arrivo allo stadio “Ballerini“ di Campi Bisenzio l'arrivo dell'ambulanza. Mattia non si salverà: la sua storia ha, almeno in parte, cambiato lo stato delle cose. Da quel giorno per poter iniziare le partite, in Eccellenza, servono forzatamente medico o ambulanza al campo.