Manerbio (BS)

L’ombra della “setta” complottista dietro la morte di Maria Miceli

E' scomparsa nel 2023 a 35 anni: per la Procura, sarebbe stata indotta ad affidarsi a terapie alternative per "purificarsi" dai farmaci

L’ombra della “setta” complottista dietro la morte di Maria Miceli

L’avrebbero indotta ad affidarsi a terapie alternative per curare il cancro, come assumere tè e utilizzare creme per «purificarsi» dai farmaci, il tumore sarebbe «un’infiammazione, conseguenza dell’allontanamento dell’Universo».
Maria Miceli, originaria di Manerbio, ha dovuto affrontare un destino crudele che l’ha portata via troppo presto. Ma la realtà potrebbe essere molto più complessa di così.

Maria Miceli: una “setta” dietro la sua scomparsa

Scomparsa a 35 anni nel maggio 2023, si stanno discutendo in questi giorni nelle aule del Tribunale di Milano. Il sospetto è che la manerbiese potrebbe essere stata indotta a non curarsi da due donne che si sarebbero approfittate della sua «infermità e dello stato di minorata capacità psichica». Queste due persone sono anche vicinissime all’organizzazione complottista conosciuta come «Noi è, io sono», tanto che, come tratto distintivo del gruppo avrebbero inviato alla famiglia di Maria una lettera firmata con un’impronta insanguinata.

Ma facciamo un passo indietro. A presentare la denuncia qualche mese fa sono stati proprio i familiari di Maria Miceli, che hanno fornito anche del materiale che avvalorerebbe la tesi della circonvenzione. La denuncia ha portato a un’inchiesta della Procura di Milano, che si è chiusa nel giro di poco con la richiesta di archiviazione presentata dal Pm. Una decisione alla quale i cari della ballerina si sono fermamente opposti tramite l’avvocato Marco Marzari: ora si è in attesa della decisione del Gip che potrà archiviare, disporre altre indagini o rinviare a giudizio le due donne che avrebbero in qualche modo convinto Maria a curarsi con terapie a base di tè e creme.

Le presunte responsabili

Loro sono R. S. e S. P., quest’ultima anche conosciuta come «La Sciamana». R.S. sarebbe stata contattata da Maria nel 2018 e in una mail si sarebbe presentata come «educatrice, psicologa e psicoterapeuta, consulente nutrizionale», nonostante ad oggi non risulti essere iscritta a nessuno degli Albi da lei elencati.
La donna avrebbe indicato a Maria cure, diagnosi e diete da seguire.
«Ci sono messaggi, oggi al vaglio dei giudici in cui sono riportate vere e proprie terapie con farmaci quantomeno consigliate dalle due. E poi, come detto, c’è la “Sciamana”, che avrebbe avuto, secondo la denuncia, “un ruolo attivo nel rafforzare la convinzione di Maria a non seguire le cure ma di affidarsi allo Spirito”, alle forze dell’universo e a presunti riti sciamanici» si legge nel primo degli articoli pubblicati dal sito Fanpage.it che ha anticipato l’inchiesta curata da Carmine Gazzanni e Claudia Coretenuto andata in onda venerdì sera su Rai Tre nel programma FarWest.

I messaggi tra la ballerina e la Sciamana

La corrispondenza tra la giovane e la Sciamana è durata per mesi. «”Dovresti evitare la tac, lo sai anche tu. Oltre al fatto che non ti occorre affatto. Quello che emergerebbe è una sorta di negazione della malattia oncologica, nonostante i tanti messaggi in cui la stessa Miceli chiedeva rassicurazioni. Il 21 agosto 2019 Maria scrive a R. S.: “Oggi mi sento due noduli dei quali uno grande.. cosa cavolo sta succedendo”, la risposta è immediata: “Nodulini che spariranno”. Pochi giorni dopo altri messaggi: “Mi ha appena chiamata la mia oncologa.. dice che una ripresa di attività nella mammella. Dice che non è una recidiva ma che c’è una ripresa di attività… Ma secondo te devo farmi operare per togliere tutto?”; “Non penso sia il caso”, la risposta laconica. E ancora: “Starò bene, vero? Sospendere questa cosa mi farà stare bene senza danni, vero?”; “Assolutamente si, è questo che ti sta creando danni”, la risposta. Di contro, poi, c’era la sensazione che Miceli fosse profondamente legata alla “Sciamana” e alle sue presunte cure: “Noi abbiamo i batteri buoni che ci aiuteranno e loro entrano anche nelle ossa. Noi crediamo negli strumenti che abbiamo a disposizione dall’Universo”».
La riprova del rapporto tra le due è che nel servizio di Rai Tre, raggiunta da Gazzanni la Sciamana ha risposto alle sue domande trincerandosi dietro al silenzio ma quando lui ha detto «E’ morta una persona» lei si è bloccata rispondendo: «Lo so e la amavo tanto».