Romano di Lombardia (BG)

L’IC “Rubini” sceglie la settimana corta, ma la partenza è prevista per il 2026/2027

Oggi, tuttavia, resta una situazione di incertezza: l'offerta formativa, che dev’essere formalizzata attraverso una modulistica ministeriale non è ancora stata predisposta dai docenti

L’IC “Rubini” sceglie la settimana corta, ma la partenza è prevista per il 2026/2027

Settimana corta al “Rubini” confermata, ma resta incertezza sulla partenza. Dal prossimo anno scolastico 2026-2027, gli studenti delle scuole secondarie di primo grado dell’Istituto Comprensivo “G.B. Rubini” di Romano dovrebbero finalmente non avere lezione il sabato.

L’Ic “Rubini” passa alla settimana corta

Il Consiglio di Istituto, nella seduta del 4 dicembre 2025, ha deliberato il passaggio all’orario su cinque giorni, con settimane articolate dal lunedì al venerdì, lezioni da 60 minuti e uscita alle 14, lasciando inalterata la possibilità di scegliere il tempo prolungato. Si tratta di una riorganizzazione significativa, che modifica in modo strutturale la quotidianità scolastica e familiare. La decisione arriva al termine di un dibattito acceso all’interno della comunità educativa e di un sondaggio svolto nella primavera scorsa, in cui la maggioranza delle famiglie si era espressa a favore della settimana corta.

Il tema dell’orario scolastico, infatti, aveva già infiammato il confronto lo scorso giugno, quando famiglie e docenti si erano divisi tra esigenze organizzative e qualità dell’apprendimento. Da un lato, alcuni genitori consideravano la settimana corta un’opportunità di semplificazione, maggiore tempo libero per le famiglie e uniformità con altri istituti del territorio. Dall’altro, una parte consistente del corpo docente esprimeva forti perplessità, sottolineando il rischio di sovraccarico giornaliero, riduzione della qualità didattica e difficoltà per gli studenti più fragili.

Il passaggio “ostaggio” della burocrazia

Un documento diffuso dagli insegnati sottolineava come l’80% del corpo docente fosse favorevole alla settimana lunga, considerata più equilibrata per apprendimento, consolidamento delle competenze e benessere generale degli studenti. Oggi, tuttavia, resta una situazione di incertezza: a causa dell‘offerta formativa, che dev’essere formalizzata attraverso una modulistica ministeriale che i docenti devono ancora predisporre. La data presumibile entro cui verrà predisposta e presentata alle famiglie è per la prima settimana del nuovo anno. Non è chiaro quindi se la settimana corta potrà effettivamente partire già con il 2026-2027. Anche l’Open Day di gennaio, indicato come momento per ufficializzare la nuova organizzazione, non ha ancora una data fissata. È previsto inoltre un nuovo Consiglio d’Istituto a inizio gennaio per definire tempi e modalità, il che lascia sospesa la programmazione delle iscrizioni.

Famiglie senza risposte

I rappresentanti dei genitori, preoccupati per l’incertezza, hanno chiesto chiarimenti al sindaco di Romano Gianfranco Gafforelli, che si è detto estraneo alla pratica, precisando come la gestione delle procedure ministeriali non rientri nelle sue competenze.
Alla vigilia dell’apertura delle preiscrizioni, le famiglie si trovano quindi in una situazione complessa: devono prendere decisioni importanti senza avere certezze sull’orario settimanale e sull’organizzazione delle lezioni. La settimana corta è formalmente adottata, ma la sua concreta applicazione resta sospesa, creando interrogativi su iscrizioni, attività extracurriculari e organizzazione familiare. Ciò che emerge è soprattutto la necessità di una comunicazione chiara, tempestiva e strutturata. Decisioni di questa portata richiedono tempi adeguati, informazioni complete e condivisione tra scuola, famiglie e docenti. La settimana corta resta un obiettivo concreto, ma la strada per renderla operativa senza creare confusione, richiede ancora passi decisivi che ad oggi tardano a concretizzarsi. Famiglie e studenti attendono risposte precise, per trasformare una delibera amministrativa in un percorso realmente condiviso e trasparente.