Roma (RM)

La fiaccolata per Octav Stroici: “Basta morti sul lavoro”

Grande commozione, il ricordo dei colleghi

La fiaccolata per Octav Stroici: “Basta morti sul lavoro”

Per un giorno intero Roma ha trattenuto il respiro, seguendo in diretta le immagini del cantiere della Torre dei Conti. Lì sotto, tra le macerie, c’era , muratore specializzato di 66 anni, travolto dal crollo mentre lavorava al restauro dell’antico edificio ai Fori Imperiali. I vigili del fuoco hanno scavato per ore, tra la paura di nuovi cedimenti e la speranza di trovarlo vivo. Quando lo hanno estratto, dopo undici ore, il suo cuore batteva ancora ma non ce l’ha fatta.

“Ha lottato con tutte le sue forze, ci ha guidati e sostenuti anche nei momenti peggiori”, hanno raccontato i soccorritori. Le telecamere in diretta, il ministro della cultura Alessandro Giuli e il sindaco Roberto Gualtieri accorsi sul posto, assieme al prefetto di Roma Lamberto Giannini, i colleghi e i cittadini in attesa. Poi, la corsa disperata al Policlinico Umberto I, ma è arrivato in arresto cardiaco. I medici hanno tentato di rianimarlo per un’ora, ma a mezzanotte e venti il suo cuore ha smesso di battere. “Abbiamo sperato fino all’ultimo”, raccontano i colleghi. “Era una persona squisita, buonissima, non si meritava questa sorte anche perchè si avvicinava alla pensione”, precisa un operaio, arrivato con un enorme mazzo di fiori con la scritta ‘i colleghi’ sul luogo dell’incidente. “La società per la quale lavoriamo – ha proseguito l’uomo – è ottima, non ci meritavamo questa disgrazia”. L’uomo racconta di non essere stato presente al momento del crollo “ma sono venuto subito, tutti insieme siamo arrivati e abbiamo sperato fino all’ultimo”.

Originario della Romania, era arrivato a Roma nel 2005 insieme alla famiglia. Da allora aveva sempre lavorato nell’edilizia, arrivando a competenze elevate. Dal 2021 era assunto all’Edilerica, la società che cura il restauro della Torre dei Conti. “Ha lottato con tutte le sue forze”, le parole dei vigili del fuoco nel loro messaggio di cordoglio. Oggi, davanti al cantiere sotto sequestro, un silenzio irreale. Sulle transenne, i fiori del sindaco Roberto Gualtieri, dei vigili del fuoco, dei compagni di lavoro. E di tanti cittadini che non lo conoscevano, ma che ieri, come tutta Italia, hanno sperato per lui. In serata una fiaccolata ai Fori Imperiali ha ricordato Octay: “Basta morti sul lavoro”, lo striscione in testa al corteo. “Ad Octav!”, hanno gridato gli operai arrivando davanti alle macerie. Presenti il sindaco, rappresentanti sindacali e politici di tutti i partiti. I funerali si terranno in Romania, per volontà della moglie e dei figli. A Roma resteranno i fiori e il nome di un uomo che ha lavorato per una vita intera costruendo la città che lo ha visto morire