Si è svolta Roma, in piazza dei Santi Apostoli la prima manifestazione nazionale promossa dalle associazioni delle famiglie delle vittime di violenza, per chiedere “più prevenzione, riforme incisive e maggiore attenzione istituzionale”. In piazza diversi gli striscioni esposti, tra cui “La violenza uccide… il coraggio salva” e “Le persone scomparse vanno cercate perché meritano voce, non silenzio. Un figlio non si archivia”. La manifestazione è iniziata intorno alle 15 e, nel corso della giornata, una delegazione è stata ricevuta dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere, alla quale è stato presentato un documento con proposte di integrazione legislativa che includono misure “concrete per prevenire la violenza e garantire pene adeguate”.
In piazza, erano presenti decine di familiari delle vittime, insieme a cittadini. Tra loro Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, la giovane romana di 18 anni uccisa e fatta a pezzi da Innocent Oseghale nel 2018 a Macerata. “Per la prima volta in Italia, tanti familiari di vittime di violenze si sono uniti per dire basta”, ha detto Verni. “Oggi saremo anche ricevuti al Parlamento dal presidente della commissione Giustizia, e gli porteremo concretamente un documento in cui speriamo in un cambiamento costruttivo e importante per tutti. Già che siamo qui in piazza a manifestare è un segnale che qualcosa non è andato. Ce la stiamo mettendo tutta, per i nostri angeli e per chi rimane qui”, ha concluso Verni. Presente anche Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana scomparsa nel 1983 a Roma all’età di 15 anni: “Oggi non dovrebbe esserci neanche questa manifestazione, nel senso che la giustizia dovrebbe essere la normalità – ha ribadito Orlandi -. Non dovrebbero essere necessarie manifestazioni. Spesso si parla di familiari che soffrono seguiti dalla parola dolore. Ora la parola è cambiata, non è più dolore ma rabbia. In ogni familiare che c’è qui c’è una rabbia che gli altri non riescono a comprendere”.
In piazza anche Marina Conte e Valerio Vannini, genitori di Marco Vannini, il 21enne ucciso da un colpo di pistola nel maggio 2015 mentre si trovava a casa della fidanzata a Ladispoli. “Noi, per quanto poco, la giustizia ce l’abbiamo avuta. Io sono qui con voi – ha detto Conte –. Marco morì il 18 maggio del 2015 a Ladispoli, in casa della seconda famiglia che diceva di amarlo. Oggi vi voglio dire che non bisogna mai fermarsi e non bisogna mai demordere”. Tra i presenti anche Elisabetta Casini, madre del 22enne trovato morto in casa nel 2019 a Costermano con un guinzaglio intorno al collo; e Oleksandr Malaiko, padre di Yana Malaiko, la 23enne soffocata a gennaio 2023 a Castiglione delle Stiviere dall’ex fidanzato. La manifestazione, intitolata “Lacrime furenti”, è promossa dall’associazione “Yana, You are not alone” e dall’associazione intitolata a Pamela Mastropietro, con la collaborazione del settimanale “Giallo” e di numerose realtà associative italiane, tra cui Unione nazionale vittime, Associazione per te, associazione Salvamamme e molte altre.