Si è chiusa con tre misure interdittive e con il sequestro della struttura l’indagine, partita nel 2023, della Procura di Cassino sulla casa di accoglienza per minori “Revenge – G.A.M.” nella frazione di Sant’Angelo in Theodice, a Cassino.
La ricostruzione
Le verifiche della Polizia, coordinate dal Sostituto Procuratore Alfredo Mattei, hanno rivelato irregolarità gravi nella gestione dei minori, tra cui l’ospitalità indebita di un cittadino tunisino maggiorenne presentato come minore, per ottenere indebitamente fondi pubblici: Ousmane, un giovane sbarcato a Lampedusa il 29 luglio 2023, con il sogno di raggiungere il fratello in Francia, ma durante le settimane trascorse nella casa famiglia di Sant’Angelo in Theodice, il ragazzo aveva raccontato di aver subito maltrattamenti e privazioni.
Ai migranti minorenni, provenienti da Cassino, Fiano Romano, Formia, Frosinone, Mantova, Piacenza, Ravenna, Soave e Ventimiglia, in base alla Carta dei Servizi, doveva essere garantita la presenza continuativa del Responsabile della struttura, dell’Educatore Professionale, dello Psicologo. Ma per l’accusa non sempre c’erano, inoltre mancava un piano educativo-assistenziale personalizzato.
Quattro persone, tra cui la legale rappresentante della società, un’assistente sociale, un avvocato consulente e un’educatrice, sono indagate per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, indebita percezione di erogazioni pubbliche e frode negli obblighi di assistenza.
Il Giudice per le indagini preliminari di Cassino, su richiesta della Procura, ha disposto il sequestro di beni per 17.462,51 euro e l’interdizione temporanea dalle attività professionali per due degli indagati.