Capralba (CR)

Il bosco della "Roggia Rino" è salvo: i suoi oltre 250 alberi non verranno più abbattuti

Il pericolo sembra scampato e ad annunciarlo è stato il sindaco Damiano Cattaneo: "La richiesta da parte della proprietà è stata ritirata"

Il bosco della "Roggia Rino" è salvo: i suoi oltre 250 alberi non verranno più abbattuti
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Sono salvi i 260 alberi da fusto, che l’agronomo e regolatore della Roggia Rino, Alessandro Moro, era intenzionato a tagliare nella zona tra Capralba e Campagnola Cremasca. Il pericolo sembra scampato e ad annunciarlo è stato il sindaco Damiano Cattaneo mercoledì sera scorso attraverso i canali social, dopo aver dichiarato, nei giorni scorsi, che la situazione era in evoluzione: "È stata ritirata da parte della proprietà la richiesta di abbattimento dei 250 alberi lungo la Roggia Rino, tra Capralba e Campagnola Cremasca".

Il bosco della roggia Rino è salvo

Ma facciamo qualche passo indietro. Si tratta di piante di alto fusto (querce, pioppi, frassini, ontani), alcune con più di 50 anni di vita, che si trovano lungo l’argine della Roggia Rino, regimentata dal curatore delle acque Alessandro Moro, nei terreni di proprietà dell’azienda "Bonaventura". Una striscia di verde prezioso che accompagna tutto il percorso del Rino, la roggia che da Capralba e Campagnola Cremasca giunge fino a Crema attraversando i giardini di piazzale Rimembranze. Una delle rogge irrigue più antiche della provincia di Cremona. Partendo da Campagnola, procedendo verso la chiesa e il cimitero, si entra in territorio capralbese.

Grande mobilitazione

Appena saputa la notizia del permesso di abbattimento da parte dell’Ufficio Territoriale, concesso senza alcun sopralluogo, è scattato l’allarme sia da parte dell’Amministrazione comunale che da parte dei cittadini. Si tratta, infatti, di un’area naturalistica ed ecologica importante ricca di flora e fauna e il suo abbattimento avrebbe potuto costituire un danno significativo per la biodiversità della zona. Qualche fusto è ammalorato e si dovrà procedere alla manutenzione ma la maggior parte delle piante sono sane e non costituiscono nessun pericolo per persone e abitazioni, dal momento che si trovano in aperta campagna.

Interrogazione in Regione

Un permesso incomprensibile dunque su cui è calato sia il "no" deciso di "Europa Verde" che quello del consigliere regionale Matteo Piloni.

"La Regione è al corrente di questo permesso? È stato fatto un sopralluogo? È stata prevista una compensazione ambientale? È quanto ho chiesto attraverso un’interrogazione alla Giunta regionale in seguito alla decisione dell’Ufficio Territoriale di Cremona di autorizzare l’abbattimento di più di 250 piante sane situate tra i Comuni di Capralba, Campagnola e Crema. Non possiamo permettere che un’area di così grande valore ambientale venga compromessa senza che siano previste misure di ripristino adeguate. E se oggi la normativa lo consente, allora dovrebbe essere rivista a partire dall’obbligo di ripiantumazione degli alberi".

In Regione è giunta anche una lettera di Paolo Mariani, ex assessore di Crema residente a Campagnola Cremasca, in cui si sottolineava l’effettivo pericolo del taglio del bosco. E, infine, anche la Regione stessa aveva scritto al sindaco: "La consultazione del geoportale non evidenzia alcuna domanda di taglio, adempimento necessario per chiunque volesse eseguire interventi di taglio di alberi di un bosco".