Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Gruppo Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica di Milano e del NOE di Alessandria ed Asti hanno eseguito perquisizioni e sequestri disposti dalla DDA di Torino nei confronti di tre persone e quattro società, nell’ambito dell’indagine “Riempimento” sulla presunta trasformazione illecita di rifiuti destinati a terreni per impianti fotovoltaici.
Gestione rifiuti e impianti fotovoltaici
L’indagine trae origine dal monitoraggio dei terreni individuati per la costruzione di impianti fotovoltaici, svolto dal Nucleo Operativo Ecologico di Alessandria nell’ambito dei nuovi compiti in materia di sicurezza energetica attribuiti al Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica dalla Direttiva MASE.
Le verifiche hanno fatto emergere anomalie nella movimentazione di terre, rocce da scavo e fanghi industriali destinati al riempimento dei terreni. Gli accertamenti investigativi – fondati su attività tecniche, acquisizioni documentali, osservazioni a distanza ed analisi di laboratorio – hanno consentito di ipotizzare l’esistenza di un sistema organizzato di illecita gestione dei rifiuti, fondato sulla fittizia trasformazione di materiali di scarto in “materie prime secondarie” senza la reale esecuzione di operazioni di recupero, se non una semplice vagliatura.
Secondo l’ipotesi accusatoria, i materiali così qualificati venivano poi impiegati per sopraelevare terreni destinati alla realizzazione di impianti fotovoltaici, con un triplice profitto derivante dal conferimento dei rifiuti, dal risparmio sui costi di trattamento e dalla successiva produzione di energia rinnovabile
Nel corso dell’operazione sono state eseguite perquisizioni presso sedi aziendali, abitazioni private e un laboratorio di analisi, sequestrando documentazione cartacea e informatica, cellulari, dispositivi digitali e campioni di materiale, ritenuti utili alla prosecuzione delle indagini. Le attività si sono svolte con il supporto di personale specializzato in informatica forense della Procura di Torino e dell’Arma territoriale L’indagine prosegue ora sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Torino.