Veneto

Ergastolo definitivo per Filippo Turetta: udienza lampo in Corte d’Assise d’Appello

Sia Procura che difesa rinunciano all’impugnazione: confermata la condanna per il femminicidio di Giulia Cecchettin

Ergastolo definitivo per Filippo Turetta: udienza lampo in Corte d’Assise d’Appello

Pochi minuti sono bastati per chiudere definitivamente il percorso giudiziario sull’omicidio di Giulia Cecchettin, avvenuto l’11 novembre 2023. Nell’udienza di oggi in Corte d’Assise d’Appello, Procura generale e difesa hanno confermato la rinuncia agli atti di appello, rendendo così irrevocabile l’ergastolo per Filippo Turetta, 23enne originario di Torreglia. In aula non erano presenti né l’imputato né i familiari della giovane vittima, che aveva 22 anni e viveva a Vigonovo.

Un procedimento “singolare” e una decisione in pochi minuti

La seduta si è aperta con l’intervento del sostituto procuratore generale Pasquale Mazzei, affiancato dall’avvocato generale Nicola Proto, che hanno confermato la rinuncia all’appello. Una posizione subito condivisa anche dai legali dell’imputato, Jacopo Della Valentina e Chiara Mazzocco, presenti in sostituzione degli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera.

LEGGI ANCHE: Sentenza definitiva per Filippo Turetta. Gino Cecchettin: “Il dolore resta, ma guardo avanti”

Dopo una camera di consiglio durata circa tre quarti d’ora, dedicata soprattutto alle spese legali delle parti civili, la Corte ha depositato la decisione. A sottolineare l’eccezionalità della seduta è stato lo stesso presidente, Michele Medici, che ha definito la situazione “singolare“, evidenziando come sia raro assistere a un processo in cui dopo la presentazione degli appelli vi sia la rinuncia di entrambe le parti.

Le reazioni delle parti civili: «Riconosciuto l’omicidio di genere»

Gli avvocati delle parti civili – Stefano Tigani per il padre Gino Cecchettin, Nicodemo Gentile per la sorella Elena, Antonio Cozza per la nonna Carla Gatto (nel frattempo scomparsa) e Piero Coluccio per il fratello Davide e lo zio Alessio – hanno accolto con soddisfazione la decisione definitiva, ritenendola un passaggio necessario.

LEGGI ANCHE: Femminicidio Giulia Cecchettin, arriva la sentenza: ergastolo per Filippo Turetta

Gino Cecchettin in Corte d’Assise d’Appello

L’avvocato Gentile ha ribadito che la sentenza, pur escludendo in primo grado le aggravanti di crudeltà e stalking, ha comunque riconosciuto «motivi abbietti di natura arcaica», legati alla volontà dell’imputato di negare qualsiasi autodeterminazione a Giulia.

Di fatto – ha sottolineato – è stato riconosciuto l’omicidio di genere, e questo è un punto fondamentale“.

Una posizione condivisa anche dall’avvocato Tigani, che ha ricordato come per Gino Cecchettin «si sia ormai aperta una fase 2», sostenuta anche dal suo impegno pubblico sull’educazione affettiva, rilanciato nei giorni scorsi in Parlamento. Tigani ha osservato che la rinuncia all’appello da parte di Turetta rende meno centrale la discussione sulle aggravanti, pur rimanendo evidente «la crudeltà del delitto e la presenza di atti persecutori».

È stata una delle vicende più orribili del nostro territorio“, ha concluso.