La Valletta Brianza (LC)

Dopo l’incendio alla Bernaga, le suore accolte a Cassina Valsassina

Le Suore Romite hanno finalmente trovato una, seppur temporanea, sistemazione adatta alla loro vocazione di clausura, presso una struttura di Cassina Valsassina

Dopo l’incendio alla Bernaga, le suore accolte a Cassina Valsassina

Dopo l’incendio alla Bernaga, le suore accolte a Cassina Valsassina. A distanza di poco più di dieci giorni dal terribile incendio che ha devastato un luogo simbolo del territorio meratese come il Monastero della Bernaga, nella giornata di ieri, martedì 21 ottobre 2025, le Suore Romite hanno finalmente trovato una, seppur temporanea, sistemazione adatta alla loro vocazione di clausura, presso una struttura di Cassina Valsassina.

Dopo l’incendio alla Bernaga, le suore accolte a Cassina Valsassina

Le consorelle, attualmente accolte nell’istituto delle Piccole Sorelle della Carità di Ponte Lambro fin dalla notte dell’incendio, dovranno quindi trasferirsi nel piccolo comune della Valsassina.

L’incendio è stato a dir poco drammatico.  Le immagini delle fiamme, la distruzione dell’edificio, il salvataggio delle religiose: tutto è stato documentato e condiviso. Quello che la cronaca forse non rende appieno o non può dire fino in fondo è il vuoto lasciato nella vita quotidiana di una comunità che in quel luogo e in quelle suore riconosceva una presenza silenziosa, ma essenziale.

Le Romite della Bernaga non sono semplicemente “monache di clausura”. Sono custodi di uno stile di vita, di un equilibrio profondo tra preghiera e lavoro, tra distacco e attenzione, tra isolamento e intercessione. La loro esistenza, anche se riservata, ha sempre rappresentato un punto fermo per molti. Un luogo dove affidare pensieri, ricevere conforto, trovare chi porta nel cuore il destino del mondo. Oggi non hanno più una casa. Ma ciò che rappresentano resta.

Ed è proprio per questo che il Comune di La Valletta Brianza, la Comunità pastorale Sant’Antonio Abate, il Fondo di comunità
La Valletta Brianza e la Fondazione comunitaria del Lecchese, hanno avvertito l’urgenza di attivare una raccolta fondi, promossa con la condivisione delle stesse monache, che lunedì, 20 ottobre 2025, aveva raggiunto  quota 417 mila euro. Perché questa ferita non sia solo perdita, ma diventi anche possibilità di cura condivisa.

L’incendio che ha reso inagibile il Monastero della Bernaga, ha privato le monache Romite della loro casa, della quotidianità monastica e di un luogo simbolico per tutta la comunità. La campagna di raccolta fondi si propone 3 obiettivi principali:

  • Sostenere le monache Romite, garantendo un supporto immediato nella gestione dell’emergenza abitativa e del loro stile di vita fondato sulla clausura, sul silenzio, sulla preghiera e sul lavoro;
  • Mettere in sicurezza l’edificio finanziando i primi interventi strutturali e tecnici, proteggendo quanto rimane da ulteriori danni;

La comunità di La Valletta Brianza ha attivo il proprio Fondo di comunità presso la Fondazione comunitaria del Lecchese. Il sostegno alle monache del Monastero della Bernaga può avvenire tramite un bonifico intestato alla Fondazione Lecchese Ente Filantropico su uno dei conti dedicati:

  • Intesa Sanpaolo Milano Filiale Terzo Settore IBAN IT28 Z030 6909 6061 0000 0003 286
  • Banca della Valsassina Filiale di Lecco IBAN IT87 B085 1522 9000 0000 0501 306

Sarà necessario indicare nella causale: Fondo La Valletta – Monastero Bernaga. Le donazioni a favore delle monache del Monastero della Bernaga danno diritto a: detrazione IRPEF del 30% fino a 30.000 € all’anno; deduzione dal reddito fino al 10% del reddito complessivo (riportabile per 4 anni) facendo pervenire alla Fondazione i propri dati entro la fine dell’anno. Ogni gesto conta. Per non perdere ciò che è caro.

Il terribile incendio

A mitigare, seppur in minima parte il dolore e lo sgomento per l’accaduto, il ritrovamento della reliquia di San Carlo Acutis, completamente intatta. L’hanno trovata, in mezzo alle macerie, a quasi 24 ore di distanza dall’inizio del rogo, i Vigili del fuoco. A comunicarlo, nella giornata di lunedì 13 ottobre, è stato il sindaco di La Valletta Brianza, Marco Panzeri: «Domenica sera, intorno alle 20, i pompieri hanno svolto un altro sopralluogo dopo quelli delle ore precedenti – ha raccontato  – Tra le macerie è stata ritrovata una scatola, al suo interno c’era, con le protezioni e il certificato, proprio la reliquia di Carlo Acutis».

La reliquia, miracolosamente risparmiata dalle fiamme, è stata consegnata a don Raffaele Lazzara, il nuovo responsabile della Comunità Pastorale, perché la potesse custodire in un luogo sicuro insieme alle opere d’arte salvate dal rogo nella notte tra sabato e domenica.

L’incendio è divampato nella serata di sabato, quando nel monastero della Valletta Brianza si trovavano 21 suore (una, madre Emanuela, era già ricoverata in ospedale a Lecco). Le monache erano al piano inferiore della struttura per seguire davanti alla televisione la preghiera del Papa per la pace quando la loro attenzione è stata richiamata dalle urla di una consorella che, dal piano superiore, ha visto le fiamme.

Le religiose hanno tentato di spegnere l’incendio, senza riuscirci: a quel punto hanno abbandonato l’edificio e chiamato i soccorsi. Le suore, tutte in buone condizioni di salute, sono state portate al municipio a Perego, dove hanno trascorso la serata. Per la notte hanno invece trovato ospitalità dalle Piccole Apostole di Ponte Lambro e in un ricovero vicino a Erba. A loro, nelle scorse ore, è arrivata anche la vicinanza del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.

Nella zona dell’incendio, che ha gravemente danneggiato il Monastero delle Monache Romite Ambrosiane, e in particolare lungo via Lissolo, su indicazione dei Vigili del fuoco, il sindaco Marco Panzeri ha vietato il transito a tutti i veicoli e ai pedoni nel tratto compreso tra l’accesso all’area parcheggio presso l’incrocio vie Bernaga, Lissolo, Montegrappa, San Pietro e l’incrocio di via Lissolo con via Monastero, con un’apposita ordinanza.

Inoltre, sono stati chiusi tutti i sentieri che confluiscono sulla Via Lissolo.  “La misura è adottata per tutelare la pubblica incolumità – ha spiegato Panzeri – Invitiamo tutti a prestare attenzione alla segnaletica e a utilizzare percorsi alternativi”. Per consultare l’ordinanza completa: https://short-url.org/1hkoZ.