Settimo Torinese (TO)

Dopo il pugno al vigile, il furto in ospedale il terrore di Settimo è in carcere

Ora si trova nel carcere di Ivrea dove ora dovrà rimanere almeno qualche mese prima di essere trasferito in una comunità di recupero visti i suoi gravi problemi di dipendenza da alcol

Dopo il pugno al vigile, il furto in ospedale il terrore di Settimo è in carcere
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Dopo il pugno al vigile, il furto in ospedale il terrore di Settimo è in carcere.

Dopo il pugno al vigile

Con molta probabilità, nei giorni scorsi, si è scritta la parola «fine» alle mirabolanti «imprese» di quel 60enne di Settimo Torinese che per settimane, nei modi più disparati, ha importunato cittadini, commercianti, Forze dell’Ordine e persino una infermiera. I Carabinieri della Tenenza lo hanno arrestato dopo il «via libera» della Procura di Ivrea che ha deciso per l’inasprimento del precedente provvedimento dell’obbligo di presentazione in caserma nonostante fosse stato, nell’ordine, arrestato per «lesioni e resistenza a pubblico ufficiale» e denunciato per «porto di oggetti atti a offendere» ma anche per «furto».

Dietro le sbarre

Ora si trova nel carcere di Ivrea dove ora dovrà rimanere almeno qualche mese prima di essere trasferito in una comunità di recupero visti i suoi gravi problemi di dipendenza da alcol. In questi giorni, infatti, Città di Settimo, Servizi Sociali, Serd (Servizio per le Dipendenze) dell’Asl To4 hanno iniziato a pensare a un progetto di recupero che permetta all’uomo anzitutto di disintossicarsi dall’alcol e smettere definitivamente per evitare importanti guai a livello di salute.
Il 60enne in queste settimane si era reso protagonista, nell’ordine, del vetro spaccato - assieme ad alcuni giovani - nella sede della Pro Loco. E, ancora di un pugno tirato in evidente stato di ubriachezza a un agente della Polizia Locale fuori da una bar in pieno centro a Settimo Torinese: in quella circostanza, durante la perquisizione, gli venne trovato anche un coltello da cucina che diceva di tenere con sè per «difendersi da alcune persone».

Anche a Torino...

Ma non finisce qui. Perchè a Torino, alla stazione di Porta Susa, aveva preso e scaricato un estintore verso alcune vetrate: una scena «immortalata» dalle telecamere di videosorveglianza della stessa stazione. Così come la «visita», con toni e modi burberi, alla nostra redazione, martedì 17 giugno, per ottenere a tutti i costi una copia del nostro giornale per poter leggere «per bene un articolo che mi riguarda», ovvero quello del pugno al «civich».

Tutto finito

Le «gocce che hanno fatto traboccare il vaso» sono state altre quattro: prima, da ubriaco, l’aver importunato clienti e ambulanti del mercato del sabato di via Castiglione. Poi il furto del cellulare all’infermiera del pronto soccorso dell’ospedale di Chivasso, dove era stato ricoverato dopo l’episodio del mercato di Settimo. E, ancora, altre minacce agli agenti della Polizia Locale.
Senza dimenticare come la notte dopo il furto del cellulare, era salito a bordo di un’auto guidata da un amico ed erano stati fermati per un controllo alla periferia della Città, con l’amico denunciato per «guida senza patente» e tutti e due, invece, per «porto di arnesi per lo scasso»: nel bagagliaio di quell’auto erano stati trovati cacciaviti, forbici e punteruoli.
Inevitabile, a quel punto, l’inasprimento delle misure nei suoi riguardi. Ora una nuova pagina per lui anche se, tempo addietro, era già fuggito da una comunità dove era stato inserito per un primo percorso di recupero.