Bologna (BO)

Continua il braccio di ferro fra i dipendenti comunali e Palazzo d’Accursio

Continua il braccio di ferro fra i dipendenti comunali e Palazzo d’Accursio

La Giunta del Comune di Bologna ha approvato l’incremento di 2,441 milioni sul salario accessorio del personale, ma la mobilitazione dei sindacati continua e lunedì i dipendenti di Palazzo D’Accursio si riuniranno in un’assemblea pubblica: confermando lo schema visto finora, ci saranno due convocazioni distinte da parte delle sigle confederali e di quelle di base, ma di fatto i lavoratori si riuniranno insieme nel cortile del Comune. Poi, come due giorni fa, l’idea è entrare a Palazzo durante i lavori del Consiglio. La nuova tappa della mobilitazione è stata annunciata durante il presidio convocato all’ingresso della Fiera, dove si sta svolgendo l’Assemblea nazionale di Anci con la partecipazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Anche in questo caso due i sit-in, a pochi metri l’uno dall’altro: da un lato Sgb, Usb, Cobas, Snater e Csa; dall’altro Fp-Cgil, Fp-Cisl e Uil-Fpl. Le sigle di base, con un volantino, chiedono a Mattarella di “intervenire nelle sedi istituzionali competenti per rappresentare la necessità di una piena e corretta attuazione del Decreto Pa”; all’Anci di promuovere un confronto tra Comuni e sindacati; al sindaco Matteo Lepore di riaprire il tavolo negoziale. Intanto, può dirsi respinta al mittente la lettera che Lepore ha inviato ai dipendenti: “Si è fermato a una cifra ben al di sotto delle aspettative”, afferma Gabriele Pinese dei Cobas. Non a caso, da un questionario tra i dipendenti del settore tecnico e amministrativo è emerso che “nove colleghi su dieci, se si presentasse l’opportunità, sarebbero pronti ad andare in un altro ente, sopratutto Regione e ministeri, ma anche nel privato. E di questi almeno la metà ci ha già provato, partecipando a selezioni e concorsi. Cominciamo a sospettare che il Comune assecondi questo processo di fuga”.

La Giunta “non ha assolutamente fatto quanto possibile e necessario”, dichiara Roberto Calzolari di Sgb, ipotizzando ulteriori forme di protesta: “La Polizia locale ha forza e a volte riusciamo a organizzare assemblee quando ci sono le partite. Crea solo confusione e basta. Noi siamo quelli che hanno organizzato lo sciopero per il Tour de France, quindi non ci spaventa nulla”. La lettera di Lepore “purtroppo non è consolatoria, non si possono scaricare le responsabilità sempre sui lavoratori e sulle lavoratrici”, manda a dire Fabiana Sergio della Fp-Cisl, aggiungendo che così la Giunta “sta compromettendo le relazioni sindacali”. Anche Loredana Costa della Fpl-Uil respinge la comunicazione del sindaco: intanto per l’opportunità di “anticiparla prima agli organi di stampa”, poi perchè come sindacato “sappiamo benissimo quali sono le risorse economiche che l’amministrazione può mettere nel fondo del salario accessorio e di scuse siamo stufi”. Visto l’operato dell’amministrazione “ci siamo rimasti molto male”, sottolinea Michela Arbizzani della Fp-Cgil, poiché “l’apertura che Lepore aveva annunciato non c’è stata”. Per questo “andremo avanti, non ci fermeremo- aggiunge la sindacalista- fino alla data ultima prevista dal Tuel per un’ulteriore variazione di bilancio, cioè il 30 novembre”. E proprio pochi giorni prima, il 28, la vertenza sul salario comunale potrebbe confluire nello sciopero nazionale proclamato dai sindacati di base. Oggi, intanto, al doppio presidio in Fiera era presente anche il consigliere comunale Matteo Di Benedetto (Lega): la lettera del sindaco “è una narrazione fantastica che stride con la realtà, come confermano anche tutti i sindacati, e costituisce una presa in giro nei confronti di chi lavora negli uffici e nei servizi”.