Chiesa gremita per l'addio a Sofia Pozzi: "Sarai in ogni nostro gesto"
Questa mattina, il rito funebre celebrato dal parroco, don Giuliano Parravicini

Posti a sedere tutti occupati. Decine di persone in piedi lungo le navate e poi sul sagrato fino a raggiungere la strada. Questa mattina, lunedì primo settembre, la chiesa di Vedano al Lambro non è riuscita a contenere i tanti, tantissimi giunti per l'ultimo saluto a Sofia Pozzi, la 23enne annegata giovedì nel mare di Sirolo, nelle Marche.
Chiesa gremita
Sofia aveva solo ventitré anni, studiava Design con ottimi risultati, viveva con la sua famiglia in via Villa, a due passi dal verde del Parco di Monza. Mamma Doris, papà Roberto, il fratello Luca stanno affrontando questi giorni di straziante dolore stringendosi forti l'uno all'altro. Sono rimasti abbracciati anche questa mattina, durante la cerimonia funebre celebrata dal parroco, don Giuliano Parravicini, in una chiesa di Santo Stefano gremita di persone. Tra loro anche la Giunta guidata dal sindaco Marco Merlini (che ha indetto per la giornata di oggi il lutto cittadino) e diverse maglie rosse, quelle del «G.S. Vedano» con il quale la ventitreenne collaborava da qualche anno.
"Unica e indispensabile"
Gli amici che hanno trovato la forza di salire sull’altare al termine delle esequie hanno promesso di non dimenticarla mai. Sofia, hanno detto, sarà «nelle nuvole, nella natura, nel sorriso degli altri, nel canto degli uccelli»; ogni gesto sarà fatto per lei «unica e indispensabile».
Il feretro ha lasciato la chiesa tra due ali di folla: la bara chiara «griffata» come l’ha definita lo zio, coperta dai messaggi scritti dagli amici. E poi una foto, scattata sul sagrato della parrocchiale, affinché Sofia affronti il suo ultimo viaggio con accanto i volti dei tanti, tantissimi che l’hanno amata. Volti che piano piano torneranno a sorridere perché, l’accorato invito di don Giuliano, «il rapporto con Sofia non può finire con le lacrime».