Barbata (BG)

Barbata sotto choc: rubate e uccise otto anatre nella Roggia Fontanone

A marzo fa un caso simile con animali morti nello stesso laghetto.

Barbata sotto choc: rubate e uccise otto anatre nella Roggia Fontanone
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Otto anatre ieri, domenica 31 agosto 2025, sono state trovate morte nella Roggia Fontanone di Barbata, il sindaco Trapattoni annuncia denunce imminenti grazie alle telecamere.

Lo sfogo del sindaco

"Coloro che stanotte e l’altra notte hanno ucciso e rubato otto anatre hanno le ore contate!". È un messaggio duro e amaro quello pubblicato dal sindaco di Barbata, Vincenzo Trapattoni, dopo l’ennesimo episodio che ha scosso la piccola comunità bergamasca. L’Oasi Verde della Roggia Fontanone, luogo di svago e di incontro per famiglie e bambini, è tornata al centro della cronaca per un atto che la popolazione definisce “incomprensibile e crudele”. Secondo quanto raccontato dal primo cittadino, i responsabili sarebbero già stati individuati grazie alle riprese delle telecamere di sorveglianza installate nell’area.

"Saranno puniti e denunciati – ha ribadito Trapattoni –. Non possiamo tollerare che un bene comune venga colpito in questo modo".

Un precedente inquietante

Non è la prima volta che l’Oasi Verde della Roggia Fontanone diventa teatro di episodi controversi. A marzo infatti, nel laghetto della stessa area erano state rinvenute alcune anatre morte che erano state prese a fucilate. Allora il clima era di sgomento e rabbia, ma non si era arrivati a ipotizzare responsabilità precise. L’episodio di questi giorni, invece, porta con sé un’accusa diretta e una promessa di giustizia: il sindaco ha dichiarato apertamente che le immagini delle telecamere hanno immortalato i colpevoli. La vicenda, oltre a generare indignazione, solleva interrogativi sulla sicurezza dei parchi e sulla tutela degli animali che popolano le aree pubbliche.

"Non è solo un danno materiale – spiegano i residenti –. È un colpo al cuore della comunità, che vede l’Oasi come simbolo di natura e serenità".

La comunità reagisce

Di fronte all’episodio, Trapattoni ha lanciato anche un appello costruttivo: "Chiunque volesse fare dono di anatre alla comunità può contattarmi". Una richiesta che ha già trovato le prime risposte sui social, dove cittadini e associazioni animaliste hanno espresso solidarietà e disponibilità.
L’obiettivo è restituire vita al laghetto e ridare un segnale positivo, proprio mentre si attende che la giustizia faccia il suo corso.

"Trasformiamo la rabbia in un’occasione di rinascita – hanno detto alcuni cittadini–. L’Oasi Verde deve tornare ad essere un luogo di pace, non di paura".

Il caso resta aperto e il paese attende sviluppi dalle indagini. Intanto, la ferita è profonda: l’uccisione delle otto anatre non è soltanto un atto contro gli animali, ma un’offesa alla memoria collettiva e alla dignità di una comunità che si sente colpita nella propria identità.