A due anni di distanza dagli episodi che avevano già portato al divieto di trasferta tra le tifoserie di Mestre e Treviso, la violenza torna a segnare il confronto.
La partita si era già conclusa, domenica 21 dicembre 2025, allo stadio Tenni, con la vittoria del Treviso per 1-0 sul Mestre nell’ultima giornata del girone di andata del campionato di Serie D. Per l’occasione erano stati concessi solo 100 biglietti ai tifosi mestrini, ma poco dopo il termine dell’incontro, nella zona di porta Santi Quaranta, lungo il percorso verso la stazione ferroviaria, si è verificato un violento episodio ai danni dei tifosi ospiti.

Attacco ai tifosi del Mestre dopo partita a Treviso
Un gruppo di tifosi trevigiani ha preso di mira un autobus della Mom che stava trasportando gli ultrà del Mestre, scortati dalla polizia verso il treno.
Dal dehor di un bar sono stati lanciati oggetti contro il mezzo: una bottiglia piena ha colpito uno dei vetri, mandando in frantumi il finestrino. Il bus è stato costretto a rallentare e i tifosi mestrini hanno tentato di bloccarne la corsa.

Secondo quanto riferito dalla questura, l’intervento degli agenti ha evitato il contatto diretto tra le due tifoserie. Nel caos, alcuni sostenitori hanno aggredito l’autista del mezzo, colpendolo per costringerlo a fermarsi e aprire le porte. La polizia è riuscita a contenere la situazione e a ripristinare la sicurezza nell’area.

Bus distrutto e due feriti
L’autista del bus è stato trasportato al pronto soccorso con contusioni al volto e una microfrattura. Anche un agente del Reparto Mobile di Padova, impegnato nel servizio di ordine pubblico, ha riportato un trauma al polso ed è stato medicato al termine del servizio.
Sull’episodio indaga la Digos. Fondamentali per la ricostruzione dettagliata della dinamica saranno le immagini registrate dalla telecamera installata a bordo dell’autobus. Gli accertamenti sono in corso per individuare ulteriori responsabilità.

Arrestati due tifosi trevigiani
Sono stati arrestati due sostenitori trevigiani, un 56enne e un 25enne, entrambi già destinatari di Daspo emessi nel 2022 e tuttora in vigore. La loro posizione è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria.
Il presidente della Mom ha espresso forte preoccupazione per quanto accaduto e l’azienda ha annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile in eventuali procedimenti giudiziari e di chiedere il risarcimento dei danni, sollecitando un confronto con questura e prefettura.