Rieti (RI)

Assalto al bus, la svolta nelle indagini grazie ad un ragazzino del gruppo pentito

Uno degli arrestati, Kevin Pellecchia, piange in carcere e chiede scusa

Assalto al bus, la svolta nelle indagini grazie ad un ragazzino del gruppo pentito

I tre ultrà della Sebastiani basket Rieti, Manuel Fortuna, Kevin Pellecchia e Alessandro Barberini, fermati dalla Polizia dopo l’agguato al pullman che stava riportando a Pistoia i tifosi della squadra di pallacanestro toscana, costato la vita a uno degli autisti, dopo essere stato centrato al volto da una pietra scagliata dalla strada, compariranno davanti al gip del Tribunale di Rieti, Riccardo Giovanni Porro, mercoledì o al massimo giovedì 23 ottobre. Sul loro conto pesa l’accusa di omicidio volontario, sostenuta, a parere degli inquirenti, da “gravi indizi di colpevolezza”, raccolti dagli investigatori reatini della Mobile e della Digos nel corso delle indagini coordinate dal pm Lorenzo Francia. Alla loro identificazione si è arrivati anche grazie a un ragazzino, anche lui tifoso, che si trovava a poche centinaia di metri dal pullman, il cui racconto sarebbe stato decisivo.

Le indagini sono durate una manciata di ore e, almeno per il momento, avrebbero chiuso il cerchio attorno ai tre presunti autori della scellerata spedizione punitiva nei confronti dei tifosi pistoiesi. Sarà davanti al gip, chiamato a convalidare o meno il fermo dei tre indagati, che la Procura di Rieti, guidata da Paolo Auriemma, paleserà le prove raccolte. “Gli unici indagati sono 3 e sono i fermati di lunedì sera” ha detto all’ANSA lo stesso procuratore, smentendo la notizia che ci fosse un quarto indagato per favoreggiamento. Ma le indagini sono ancora in corso.

La Polizia, secondo le poche informazioni trapelate nelle ultime ore, sta svolgendo accertamenti su almeno altri 4 ultrà della Sebastiani, sospettati di aver avuto un ruolo nell’agguato. In particolare si cercano due delle tre auto che avrebbero seguito il pullman fin dal PalaSojourner e chi c’era alla loro guida. “La scorta c’era, altrimenti non avremmo preso gli aggressori” affermano all’ANSA fonti qualificate della Polizia, aggiungendo che l’ordinanza prevedeva che una volante seguisse il pullman “fino ai confini della provincia”. Gli agenti “lo hanno visto fermarsi di colpo”, hanno lanciato l’allarme, ma poco prima, precisano le stesse fonti, avevano anche notato “movimenti di auto sospette”. Una manciata di secondi ed era già troppo tardi per fermare la sassaiola, perché gli aggressori erano appostati al buio e nascosti dalla vegetazioni. Sono poi fuggiti prima a piedi nei campi attorno alla Rieti-Terni e poi a bordo di un’auto prima di essere fermati.

A parlare dal carcere di Rieti, tramite il suo legale, è solo il più giovane dei tre, Kevin Pellecchia, 20 anni: “Non siamo entrati nel merito dei fatti avvenuti domenica sera ma è apparso molto provato e dispiaciuto, piange, vorrebbe anche parlare o scrivere ai familiari della vittima per manifestargli il proprio cordoglio” ha detto il suo avvocato Andrea Vella. Si attendono, inoltre, i risultati dell’autopsia, in programma giovedì pomeriggio, che dovranno fornire una risposta sulle cause della morte dell’autista di 65 anni Raffaele Marianella