Rovato (BS)

Arte, priorità o lusso? Il Consiglio si surriscalda sulla nuova pinacoteca

Le minoranze hanno contestato i continui cambi di rotta sulla destinazione dell’edificio nell’aria mercatale

Arte, priorità o lusso? Il Consiglio si surriscalda sulla nuova pinacoteca

Una pioggia di critiche, che trova il minimo comune denominatore nell’accusa di mancanza di programmazione. L’approvazione della settima variazione al bilancio di previsione durante il Consiglio comunale di giovedì 27 novembre è stata duramente attaccata dalle minoranze, che hanno puntato il dito (soprattutto ma non solo) contro l’edificio in costruzione nell’area mercatale, l’ex mercato coperto, poi tramutato in sala polifunzionale, che adesso diventa sede di una prestigiosa pinacoteca.

Arte, priorità o lusso? La variazione al bilancio

Maggiori entrate, in parte tributarie e trasferimenti, ma soprattutto oneri di urbanizzazione e standard qualitativi. Questa la principale novità al centro della variazione al Bilancio presentata dal vicesindaco e assessore competente Simone Agnelli. Risorse che andranno a finanziare “alcune spese per attrezzature informatiche e dotazioni tecniche della Polizia Locale, la sistemazione delle aree esterne la cittadella della cultura, parte degli arredi per l’archivio storico e gli allestimenti delle sale dell’edificio mercatale dove avrà sede il museo con la collezione Bonetti Zucchetti”. La voce più impattante è indubbiamente quella legata alla cittadella della cultura, con 300mila euro in più messi a bilancio per il completamento delle aree esterne, ma il tema più dibattuto in Consiglio è stato la nuova pinacoteca Franciacorta, per la quale sono stati accantonati 125mila euro per l’installazione e gli allestimenti.

Le perplessità delle minoranze

“Ad oggi, solo per i muri, quella struttura (che per me resta un ecomostro) è costata 5 milioni di euro, sono tre anni che chiediamo a cosa serve. Prima era il mercato coperto, poi una sala polifunzionale, adesso scopriamo che nascerà una pinacoteca: ma se abbiamo già la cittadella della cultura? – ha lamentato Stefano Fogliata (Rovato Domani) – Non abbiamo sul territorio servizi per le persone con disabilità, i centri di aggregazione per gli anziani sono in un luogo imbarazzante, le scuole hanno grandi carenze e noi usiamo il 65% del primo piano per una pinacoteca? Si tratta innanzitutto di priorità, e poi di comunicazione con la cittadinanza. Il progetto iniziale è stato stravolto, è una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini. Chi la gestirà? Non è chiaro, come non sono chiari i costi. Questa scelta vincola l’Amministrazione che verrà”. Sulla stessa lunghezza d’onda le critiche mosse dal consigliere Alessandro Botticini (PD): “Il continuo impegno di risorse per opere pubbliche di cui non risulta del tutto convincente la destinazione finale aggrava un quadro di cui non condividiamo le priorità. Si veda, ad esempio, l’abbattimento del rudere dell’ex cinema parrocchiale trasformato in un parcheggio senza alcuna progettualità futura per un’area strategica a ridosso dell’edificio delle scuole elementari di Rovato centro. Certamente avremmo preferito una progettualità su quest’area anziché l’enorme “cubo” in fase di ultimazione nell’area mercatale. Peraltro la realizzazione di opere pubbliche imponenti determina un aumento enorme dei costi di manutenzione, scomoda eredità lasciata alle prossime Amministrazioni. Riteniamo che non sia questo il modo migliore di programmare il futuro della comunità rovatese e lo ribadiremo anche nella nostra proposta politica per le ormai imminenti elezioni comunali rovatesi”. Polemiche anche dai consiglieri di RovatoW Andrea Giliberto e Renato Bonassi: “Spendo cinque milioni di euro per fare una scatola, e dopo che l’ho costruita scopro che ci faccio una pinacoteca. Quindi prima non sapevate cosa metterci dentro?”, hanno evidenziato. Valentina Remonato (Rovato 2020) esprime preoccupazione innanzitutto sulle fonti di finanziamento: “Il bilancio risulta poggiato in misura maggioritaria su contributi esterni (Pnrr, fondi regionali, trasferimenti straordinari); è evidente che, se anche uno solo di questi contributi dovesse essere ritirato, ridotto o ritardato, molte opere risulterebbero bloccate o prive di copertura. È un rischio reale che riguarda in particolare il nuovo mercato coperto, che assorbe due mutui molto rilevanti, per un totale di quasi tre milioni di euro”. Se sulla spesa corrente secondo Remonato emergono “segnali chiari di instabilità previsionale”, la consigliera guarda con apprensione alla sproporzione tra il numero di opere previste e i tempi utili per portarle avanti: “Decine di interventi, alcuni impegnativi e tecnicamente complessi, concentrati nello stesso esercizio. È oggettivamente difficile pensare che possano essere avviati, affidati e chiusi in tempi coerenti con le scadenze dei finanziamenti. Il rischio è quello di ritardi, richieste di proroghe, perdita di fondi o necessità di ulteriori variazioni. Auguro al prossimo sindaco di saper gestire questa patata bollente, perché credo che ormai sia impossibile invertire la rotta delle decisioni assunte”.

La replica del sindaco

“Noi di patate bollenti non ne lasciamo”, ha rassicurato il primo cittadino Tiziano Belotti, lamentando di avere invece “ereditato” il completamento della caserma della Guardia di finanza. “E’ vero, sull’edificio nell’area mercatale i pensieri erano diversi, ma poi ci è arrivata la proposta di Beppe Bonetti – ha precisato – All’inizio eravamo scettici anche noi, poi mi sono confrontato con l’architetto Aurelio Pezzola, ci siamo documentati e abbiamo compreso il valore delle opere, ci siamo resi conto che era un’occasione che non dovevamo lasciarci scappare. Da qui ha preso il via questo percorso. Il ragionamento sulla cultura lo abbiamo sempre fatto. Stiamo andando avanti anche con la progettazione del teatro, anche se mancano le risorse, perché rappresenta il naturale completamento di questo comparto. Renderebbe l’area uno dei poli culturali più importanti della provincia”. Il sindaco respinge le preoccupazioni sui costi di gestione: “Chiaro che un nuovo edificio ha dei costi di manutenzione che sono in carico al Comune, ma per la gestione della pinacoteca coinvolgeremo, oltre alla Fondazione, la ProLoco e la biblioteca. Stiamo realizzando qualcosa di importante e di innovativo, mi dispiace che i consiglieri di minoranza non lo apprezzino”.

Nuova pinacoteca, il progetto

Non è, semplicemente, un’esposizione permanente di opere d’arte: nel progetto proposto all’Amministrazione comunale dal pittore rovatese Beppe Bonetti c’è un pezzo, fondamentale, della sua vita. Un percorso lungo mezzo secolo, che l’artista ha condiviso, intensamente, con la moglie, la poetessa Angela Maria Zucchetti, prematuramente mancata nel 2024. Ed è il suo ricordo che dà un senso a tutto. In particolare, Beppe Bonetti ha deciso di mettere a disposizione del Comune di Rovato una collezione di inestimabile valore, che comprende un nucleo di opere di Gerolamo Calca (i lavori storicamente più importanti, eseguiti tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, inclusa una scultura che lo raffigura, appena ventenne, fatta dall’amico Francesco Pezzoli), ma anche alcune opere d’arte moderna e contemporanea, realizzate da artisti presenti nei più importanti musei del mondo (Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Olanda, Cina, Repubblica Ceca, Brasile, Argentina, Ungheria, Spagna, Jugoslavia e Italia); uomini e donne ai quali sono state dedicate retrospettive al MoMa e al Guggenheim di New York, al Pompidou di Parigi, alla Biennale di Venezia e molti altri musei internazionali. Figure con cui, in certi casi, Beppe e Angela hanno instaurato rapporti di amicizia.  Nella raccolta della Fondazione Bonetti Zucchetti saranno presenti sculture in acciaio e opere multimediali, video art e poesia visiva. L’obiettivo è cogliere l’incessante divenire dell’arte, dai paesaggi della Franciacorta di Gerolamo Calca all’Astrazione, dall’arte concreta alla Metarazionalità e alle tendenze del nuovo millennio.