I tre ultrà della Sebastiani basket Rieti, Manuel Fortuna, Kevin Pellecchia e Alessandro Barberini, fermati dalla Polizia per l’agguato al pullman dei tifosi del Pistoia basket, costato la vita all’autista Raffaele Marianella, compariranno nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 23 ottobre, davanti al gip del Tribunale di Rieti, Giorgia Bova, per l’udienza di convalida dei fermi. Sul conto dei tre tifosi pende la pesante accusa di omicidio volontario aggravato. Secondo il pm Lorenzo Francia, che ha coordinato le indagini condotte da Mobile e Digos, i tre avrebbero compiuto l’azione punitiva contro i tifosi pistoiesi, culminata lungo la statale Rieti-Terni con la morte del secondo autista del pullman, centrato in pieno volto da una pietra scagliata dalla strada.
L’accusa, ha preannunciato il procuratore Paolo Auriemma, chiederà che il fermo sia tramutato in custodia cautelare in carcere sulla scorta dei “gravi indizi di colpevolezza” raccolti durante le indagini. Nel corso dell’udienza Pellecchia, Fortuna e Barberini potranno avvalersi della facoltà di rispondere o meno alle domande dei magistrati. Il gip conferirà l’incarico per l’esecuzione dei test del Dna, necessari per provare a dare un nome a chi ha scagliato la pietra causando la morte di Marianella, la cui autopsia sarà compiuta nelle stesse ore. Intanto “le indagini continuano”, ha ribadito il questore Pasquale Fiocco, a margine della visita a Rieti del capo della Polizia Vittorio Pisani. Gli investigatori stanno svolgendo ulteriori accertamenti su almeno 5 tifosi, sospettati di aver avuto un ruolo nell’azione, in particolare coloro che erano a bordo delle due auto che si sarebbero allontanate dalla superstrada poco dopo l’agguato.
La Polizia ha annunciato pure l’emissione di 12 Daspo per i fatti di domenica scorsa al PalaSojourner di Rieti. Per 8 ultrà è stato disposto uno stop di 5 anni, mentre per uno solo il divieto sarà di 8 anni, in quanto recidivo e per questo sarà anche denunciato. Nessuno di loro è minorenne. La procedura per il Daspo di 5 anni è stata avviata anche per i tre ultrà arrestati. Emergono pure alcuni dialoghi carpiti dalle microspie piazzate in Questura: “Li abbiamo massacrati!”, avrebbero detto, secondo il Corriere della Sera, Barberini e Fortuna. E ancora un’altra frase choc, attribuita dal Tg1 a uno degli indagati: “Forse dovevo mirare più in basso”. Intanto la città, profondamente colpita dalla tragedia, si mobilita con una fiaccolata silenziosa, promossa dalla Curia, che domenica da Contigliano (Rieti) raggiungerà il luogo dell’agguato.