Firenze (FI)

Aggressioni ai soccorritori, Anpas Toscana organizza i corsi di prevenzione e difesa per i volontari

La prima lezione pratica si è già tenuta nei giorni scorsi

Aggressioni ai soccorritori, Anpas Toscana organizza i corsi di prevenzione e difesa per i volontari
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Aggressioni ai soccorritori, Anpas Toscana organizza i corsi di prevenzione per i volontari. Le Pubbliche assistenze toscane puntano a dare uno strumento in più agli operatori del soccorso, che sempre più spesso si trovano a dover fronteggiare situazioni critiche, violenze verbali e fisiche mentre operano negli scenari di soccorso.

Il Corso avrà lo scopo di prevenire, riconoscere, disinnescare l’aggressività e la violenza contro gli operatori della salute. I corsi, organizzati con l’associazione sportiva Ju Jitsu education, saranno di due tipologie, una rivolta direttamente ai soccorritori tramite le Pubbliche assistenze che ne faranno richiesta, l’altra rivolta ai formatori regionali sanitari e autisti di Anpas Toscana che a loro volta, dopo un percorso formativo specifico, si metteranno a disposizione per formare i volontari nelle associazioni.

La prima lezione pratica si è già tenuta nei giorni scorsi. La prevenzione e le tecniche di de-escalation entreranno così a far parte del percorso di formazione e aggiornamento continuo che i volontari sostengono durante la loro vita operativa.

"E’ un incentivo alla sicurezza dei volontari in ambulanza – ha detto il presidente di Anpas Toscana, Dimitri Bettini –una sicurezza che decliniamo nei suoi vari aspetti legati all’emergenza: dall’uso dei dispositivi di protezione, al corretto posizionamento dei nostri veicoli, all’addestramento alle manovre salvavita con l’uso dei relativi dispositivi. Il tema della prevenzione dalle aggressioni ai soccorritori è fondamentale per tutti gli operatori sanitari, a maggior ragione se come i nostri sono volontari.

Da tempo abbiamo un dialogo aperto con prefetture e centrali 118 della Toscana. Un’organizzazione come la nostra, che ha 24 centri anti violenza, case rifugio contro la violenza di genere, e lavora con le cooperative di reinserimento, non può non occuparsi con forza della sicurezza attiva e passiva dei nostri volontari".

Il percorso avviato punta alla formazione dei 50mila volontari attivi in tutta la Toscana, con l’ambizione di aprire le future lezioni anche a tutti i soci delle Pubbliche assistenze interessati.

"Il primo obiettivo – ha detto Luca Angeli di Ju Jitsu Education – è lavorare su come si prevengono le aggressioni. Capire il linguaggio non verbale del corpo, apprendere le tecniche di de-escalation in modo da capire chi ci sta davanti e poterlo gestire in base alla situazione, reagendo con intelligenza. Forniremo anche qualche tecnica di auto-difesa per quelle situazioni che non si possono prevenire o recuperare".

I numeri nel 2024

I dati sulle aggressioni agli operatori sanitari sono allarmanti. Secondo l’osservatorio regionale, nel primo semestre del 2024 sono stati 1136 i casi registrati: 903 aggressioni verbali, 207 fisiche e 26 contro la proprietà.

Oltre la metà delle violenze (il 53 per cento) hanno visto gli infermieri come vittime, nel 17 per cento degli episodi gli operatori socio sanitari e per il 13 per cento i medici. La maggiore incidenza, quasi il 45 per cento, riguarda i servizi psichiatrici territoriali. All’interno degli ospedali il settore più esposto è il pronto soccorso.

Nel 2023 erano stati 2356 i casi di aggressione complessivamente segnalati: 1769 verbali, 478 fisica e 109 contro la proprietà. Un trend in crescita, con 1258 episodi nel 2022, 817 nel 2021 e 752 nel 2020.