Montemurlo (PO)

Aggressione choc a Montemurlo: picchiati con calci e pugni gli operai in sciopero

Secondo quanto riferisce Sudd Cobas circa 18 lavoratori stanno manifestando da giovedì scorso. Qui sarebbe arrivata la titolare che avrebbe distrutto i gazebi del presidio sindacale

Aggressione choc a Montemurlo: picchiati con calci e pugni gli operai in sciopero

Sono volati calci, pugni e alla fine sono spuntati anche i bastoni. La scena di ordinaria follia si è verificata a Montemurlo in via delle Lame, in pieno giorno. Le vittime sono alcuni operai stranieri che da giovedì scorso stanno scioperando davanti all’azienda di confezioni “L’Alba” srl.

Secondo quanto riferisce Sudd Cobas i lavorati dal 25 agosto sono a casa, senza essere pagati e senza che possano riprendere la loro attività.

“La titolare della fabbrica che distrugge i gazebi del presidio sindacale e prende a pugni e calci gli operai – dicono da Sudd Cobas, pubblicando un video –  Poi una macchina con dentro persone arrivate per picchiare gli operai dell’Alba Srl in sciopero a difesa dei loro posti di lavoro e dei loro diritti. Un lavoratore è rimasto a terra dopo essere stato colpito più volte. L’hanno dovuto portare via in ambulanza”.

E poi ancora:

“Gli operai presi a cazzotti non lavorano per una confezione cinese, ma cuciono e stirano capi di abbigliamento di importanti brand della moda, quelli che in negozio arrivano a costare quanto un loro stipendio.

Diritti negati, società che chiudono e riaprono sotto altri nomi e violenza contro chi protesta: succede questo nella giungla di appalti e subappalti della moda Made In Italy”.

E, infine, l’appello:

“Facciamo appello a tutta la cittadinanza, alla società civile e alle istituzioni a reagire. Siamo pronti alla mobilitazione”.

Secondo quanto fatto sapere dal sindacato, l’azienda dopo il 20 agosto sembra non aver dato alcun chiarimento circa la situazione, ma ha solo detto che lo scorso 20 agosto, per il nubifragio che ha investito il territorio, la struttura e i macchinari utilizzati da questi operai hanno subito danno. Tradotto tutti a casa. Da qui il picchetto davanti alla confezione.

Poi, le scene di violenza della mattina di martedì. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che dovranno ricostruire cosa sia successo e il motivo di tanta violenza. Al vaglio anche le immagini che hanno ripreso la furia dei presunti titolari

E il copione di questa aggressione sembra simile a quello dell’ottobre 2024 quando una spedizione punitiva aveva colpito quattro manifestanti in un picchetto dello stesso sindacato a Seano, frazione di Carmignano.

Da lì ci fu una mobilitazione che coinvolse le istituzioni, nella richiesta del procuratore di Prato Luca Tescaroli di una procura antimafia che sia collocata proprio nella città laniera.