Vimodrone (MI)

Accusato di violenza sessuale su una 17enne si suicida in carcere, l’avvocato: “Andava sorvegliato”

Il 30enne (che si è sempre professato innocente) era stato arrestato ad agosto 2025 dopo l'aggressione avvenuta in un parchetto di Vimodrone

Accusato di violenza sessuale su una 17enne si suicida in carcere, l’avvocato: “Andava sorvegliato”

Era stato arrestato ad agosto con l’accusa di violenza sessuale su una ragazzina di 17 anni avvenuta in un parchetto di Vimodrone. Ieri, giovedì 13 novembre 2025, il 30enne che venne fermato dai Carabinieri si è suicidato nel carcere Torre del Gallo di Pavia all’interno del quale era recluso. Si è impiccato utilizzando i lacci delle scarpe.

Suicida in carcere l’accusato di una violenza sessuale a una 17enne

Per l’avvocato Marco Romagnoli questa morte poteva essere evitata. In occasione dell’udienza di convalida del fermo avvenuta questa estate al Tribunale di Monza, il 30enne presentava un segno al collo determinato da un probabile tentativo di impiccarsi. Il giudice “aveva dato una giustificazione plausibile al profondo segno del corpo interpretato dall’amministrazione penitenziaria come un gesto autolesionistico”, per il quale era stato sottoposto in via d’urgenza a visita psichiatrica.

Disposta l’autopsia e aperto un fascicolo in Procura

Sul corpo del 30enne la Procura di Pavia ha disposto l’autopsia, aprendo un fascicolo per “aiuto o istigazione al suicidio”.

“E’ fuori dalla mia comprensione giuridica e personale come sia possibile che una persona ad alto rischio di suicidio si sia impiccata dopo averci provato due mesi fa – ha affermato il legale all’Agi – E’ il segno evidente di una responsabilità da parte dell’amministrazione penitenziaria e cercherò di dimostrare con tutti i mezzi a disposizione la verità su incarico della sua famiglia”.

Il 30enne si era sempre professato innocente, negando di aver commesso abusi sessuali sulla 17enne, che riuscì ad attirare l’attenzione di una passante con il “signal for help”: il pollice appoggiato nel palmo e coperto dalle altre quattro dita che si chiudono in maniera alternata in un pugno.

Cosa avvenne questa estate in un parchetto di Vimodrone

Secondo quanto raccolto dagli investigatori, la ragazzina aveva incrociato il 30enne poco prima, in maniera fortuita. La 17enne era caduta in strada, dopo essere inciampata. E pare che il nordafricano si fosse avvicinato per darle aiuto, mostrandosi premuroso. Si era detto pronto ad accompagnarla in una vicina stazione della metropolitana. Salvo poi fermarsi su una panchina: qui l’uomo avrebbe iniziato a palpeggiare la minorenne anche nelle parti intime, tentando di baciarla. E lei, immobilizzata per il terrore e la paura, aveva deciso di catturare l’attenzione di una passante facendo il “signal for help”, non sfuggito a una donna di passaggio. La ragazzina venne poi trasportata alla clinica Mangiagalli.

Venne rintracciato dai Carabinieri a Cologno Sud

A spingere il gip a convalidare l’arresto ci furono diversi fattori: il primo, la fuga del 30enne nell’immediatezza del fatto a lui imputato, non appena aveva intuito che da lì a pochi istanti sarebbero sopraggiunte le Forze dell’ordine; il secondo, invece, andava ricercato nel repentino cambio di abiti, nel tentativo di sviare le indagini. Infine la cancellazione di alcuni documenti all’interno del suo cellulare. I Carabinieri riuscirono a rintracciarlo all’interno di un appartamento di Cologno Monzese Sud.