Una bandiera arcobaleno lunga venti metri e larga trenta, simbolo universale di pace, sventolerà dalle Mura di Bergamo, nei pressi di Porta San Giacomo, dalla tarda mattinata di sabato 6 settembre. Un segno visibile, enorme, che vuole gridare speranza in un mondo ferito da troppi conflitti.
L’iniziativa fa parte di “Non stai dimenticando niente?”, giornata dedicata alla pace promossa da Acli Bergamo, Diocesi di Bergamo, Rete della pace e disarmo, Enti locali per la pace e assessorato comunale alla Pace. Dalle 14.30 alle 17.30, piazza Mascheroni diventerà un laboratorio aperto: stand informativi, letture, racconti e attività artistiche per dare voce a guerre lontane, di cui nessuno parla più.
«Vogliamo coinvolgere la città – spiega Stefano Remuzzi, direttore dell’ufficio per la pastorale sociale e del lavoro – per ricordare che oltre all’Ucraina e alla Palestina, ci sono conflitti che insanguinano Sud Sudan, Myanmar, Siria, Haiti, Burkina Faso, Kashmir, Nagorno Karabakh, Venezuela, Mozambico, Afghanistan, Congo e perfino il confine tra Cambogia e Thailandia».
La grande bandiera sarà anche simbolicamente presente al pellegrinaggio notturno verso il Santuario della Cornabusa, dove il vescovo Francesco Beschi celebrerà la messa per il Creato. «Papa Francesco e Papa Leone ci ricordano che la crisi climatica e la guerra sono legate – aggiunge Remuzzi –. I conflitti non solo uccidono, ma devastano i territori, costringendo le persone a migrare. Custodire la pace significa anche custodire il mondo».