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Stop alle telefonate moleste dal 2026: cosa cambia con i numeri certificati a tre cifre

Una nuova misura di Agcom, che si aggiunge ai filtri che tra agosto e novembre hanno ridotto di molto le chiamate di telemarketing

Stop alle telefonate moleste dal 2026: cosa cambia con i numeri certificati a tre cifre

Una svolta concreta nella lotta al telemarketing illegale e alle chiamate indesiderate è in arrivo in Italia. A partire dal 2026, gli utenti potranno riconoscere immediatamente le telefonate davvero importanti grazie ai numeri brevi a tre cifre, che identificheranno in modo certo banche, assicurazioni, operatori telefonici ed energetici. La misura è stata annunciata dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e punta ad aumentare trasparenza e sicurezza nelle comunicazioni telefoniche.

Cosa sono i numeri a tre cifre e perché cambiano tutto

I numeri brevi a tre cifre sono già utilizzati da tempo per servizi di assistenza clienti o numeri gratuiti, ma finora potevano essere impiegati solo per ricevere chiamate. La novità è che dal 2026 questi numeri diventeranno anche identificativo del chiamante, comparendo sul display dello smartphone quando è un’azienda “ufficiale” a contattare l’utente.

Come spiegato da Laura Aria, commissaria Agcom, a Repubblica, l’obiettivo è permettere di capire “a colpo d’occhio” se la chiamata proviene davvero dalla propria banca o dal gestore di servizi, evitando confusione con call center illeciti o tentativi di truffa.

Un’arma efficace contro lo spoofing telefonico

Alla base dell’intervento c’è il contrasto allo spoofing telefonico, una tecnica che consente di falsificare il numero visualizzato dal destinatario della chiamata. È uno degli strumenti più utilizzati dal telemarketing illegale e dai truffatori, che sfruttano prefissi familiari per aumentare le probabilità di risposta.

I numeri a tre cifre rappresentano una barriera tecnica molto più solida: non sono replicabili dall’estero e garantiscono quindi un livello di affidabilità superiore rispetto alle numerazioni tradizionali. Questo riduce drasticamente il rischio di frodi e abusi.

Quando parte il nuovo sistema

L’Agcom ha avviato il 17 dicembre 2025 una consultazione pubblica di 45 giorni rivolta a operatori e soggetti interessati. Al termine, le aziende potranno iniziare a utilizzare i numeri brevi come identificativo chiamante a partire dai primi mesi del 2026, con l’obiettivo di rendere il sistema operativo già da febbraio.

Le imprese che dispongono già di un numero a tre cifre potranno usarlo anche per le chiamate in uscita, mentre altre realtà – come banche e assicurazioni – potranno richiederne uno dedicato.

Telemarketing illegale: i risultati delle misure già adottate

L’introduzione dei numeri certificati si inserisce in una strategia più ampia di contrasto alle chiamate moleste. Negli ultimi mesi l’Agcom ha imposto agli operatori telefonici l’obbligo di applicare filtri automatici contro le numerazioni falsificate.

I dati mostrano un impatto significativo: le chiamate con numerazione mobile italiana dall’estero sono passate da oltre 34 milioni al giorno a circa 7 milioni, molte delle quali legate a utenti in roaming e non a call center illegali. Solo nei primi giorni di applicazione dei nuovi filtri sono state bloccate decine di milioni di chiamate sospette.

Più tutela per gli utenti, meno spazio per le truffe

Nonostante l’esistenza del Registro pubblico delle opposizioni, le telefonate promozionali indesiderate restano un problema diffuso. Il nuovo sistema dei numeri a tre cifre non sostituisce le altre misure, ma le rafforza, offrendo agli utenti uno strumento semplice e immediato per distinguere le comunicazioni utili da quelle da ignorare.

Dal 2026, vedere un numero breve sul display significherà una cosa sola: la chiamata è autentica e verificata. Un passo importante verso un ecosistema telefonico più sicuro, trasparente e rispettoso dei cittadini.

L’Agcom ha messo in consultazione la proposta di consentire l’uso di numerazioni brevi a 3 cifre per il telemarketing e il teleselling.

Passo avanti

“Possibile passo avanti, anche se sono molte le insidie” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“E’ certamente un miglioramento rispetto alla giungla di numeri attualmente usati. Resta da capire se sia un progresso anche rispetto all’utilizzo del prefisso unico uguale per tutti, lo 0844, purtroppo non reso obbligatorio dalla Legge n. 5/2018 e, quindi, mai applicato” prosegue Dona.

“Numerosi i paletti che andrebbero messi. Ad esempio, che il numero a 3 cifre usato da una compagnia dovrebbe essere sempre lo stesso e dedicato esclusivamente al telemarketing e al teleselling, onde evitare che il consumatore possa interpretare la chiamata anche come un servizio di assistenza. Analizzeremo comunque nel dettaglio la proposta dell’Authority e faremo le nostre opportune valutazioni, sperando che la tempistica per l’entrata in vigore delle nuove regole sia breve” conclude Dona.