Sondrio (SO)

Sondrio Festival, prima serata da tutto esaurito al Teatro Sociale

La verve spiazzante di Barbascura, la contaminazione di suoni di Yuval Avital e il recupero dei magredi friulani hanno animato la prima serata

Sondrio Festival, prima serata da tutto esaurito al Teatro Sociale

Un inizio più che promettente, per la numerosità del pubblico, che ha riempito il Teatro Sociale, e per la qualità della proposta, spiazzante ed effervescente, grazie a Barbascura, sorprendente e coinvolgente, con Yuval Avital, suggestiva e convincente, per il documentario sui magredi del Friuli. Sondrio Festival, la Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi, ha aperto ieri , giovedì 20 novembre 2025, la sua XXXIX edizione, in due momenti distinti: la cerimonia d’inaugurazione, che si è tenuta nella Sala consiglio di Palazzo Pretorio, e la prima serata, nella sede dedicata del teatro cittadino.

Sondrio Festival, prima serata da tutto esaurito al Sociale

Attestati di stima e riconoscimenti per una lunga storia che continua, plauso per la qualità della proposta, conferma dell’impegno e delle ambizioni per il futuro, insieme ai ringraziamenti per chi sostiene la rassegna, enti pubblici, organizzazioni e sponsor, hanno caratterizzato gli interventi delle autorità e dei rappresentanti dei partner coinvolti.

Ad aprire la cerimonia d’inaugurazione è stato il sindaco Marco Scaramellini, quindi il prefetto di Sondrio Anna Pavone e la presidente di Assomidop, l’assessore alla Cultura, Educazione e Istruzione del Comune di Sondrio Marcella Fratta. Sono seguiti gli interventi degli altri componenti di Assomidop presenti ieri, il presidente del Parco delle Orobie Valtellinesi Marco Ioli e Angelo Schena per il Club Alpino Italiano, e del consigliere Renata Petrella in rappresentanza della Provincia. Tra gli sponsor ha preso la parola l’amministratore delegato di Banca Popolare di Sondrio-Gruppo Bper Elvio Sonnino.

A Nicola Falcinella, presidente del Comitato scientifico e, in questa edizione, membro della Giuria internazionale, è toccato presentare il concorso, con 12 documentari che verranno proiettati in sei giornate, il pomeriggio e la sera, e gli altri giurati presenti ieri: il presidente Norbert Weixlbaumer e Khatuna Khundadze, ai quali si aggiunge David Restivo. A conclusione della cerimonia, il direttore Simona Nava ha illustrato il denso programma che si snoderà negli ultimi due weekend di novembre, invitando i presenti a una visita in anteprima dei tre eventi espositivi di questa edizione di Sondrio Festival, “Kriptòs. Inganno e mimetismo nel mondo animale”, “Mythos: animali fantastici” e “Val d’Ambria: tracce di vita preistorica”, che aprono oggi.

In serata, in un Teatro Sociale che già ben prima delle 20.30, orario d’inizio, si presentava gremito, dopo l’introduzione della presentatrice Gigliola Amonini e i saluti di Marcella Fratta e Simona Nava, un’ovazione ha accolto l’ingresso sul palco di Barbascura, acclamato dalla parte più giovane del pubblico. Al divulgatore scientifico e youtuber è bastato un “Ciao ciurma!”.

Intervistato dalla giornalista Alessandra Giavazzi, ha raccontato i suoi esordi a scuola, quando era un “gran birbone e non si applicava”, una città, la sua Taranto, che gli stava stretta, la carriera universitaria, arrivata fino al dottorato in fisica, con i due Erasmus a Poitiers e Dublino, e la vita da youtuber iniziata per caso, quando frequentava l’università a Bologna, con il solo scopo di divertirsi, per affermare che la scienza non è noiosa, ma “apre la mente”. E tanti aneddoti che hanno suscitato ilarità e applausi a scena aperta: l’idiosincrasia per i panda, il suo esordio in televisione su RaiTre con Kilimangiaro, i viaggi in Africa e la strana esistenza del tasso del miele, da lui soprannominato ‘tasso del male’, al centro di uno degli episodi di “Scienza brutta”.

«Ci sono tante forme di inquinamento – ha detto Barbascura – e non tutte hanno la stessa urgenza. La plastica in mare è tremenda ma quello che ci estinguerà tutti è l’inquinamento atmosferico, il gas serra, che si ripercuote su ogni aspetto della nostra vita». Ma perché l’uomo non si mobilita? La sua risposta: «Perché abbiamo la procrastinazione nel sangue e fino a quando non ci troviamo davanti all’emergenza non agiamo». Il saluto finale ha coinciso con un’altra ovazione: il tributo a chi ha avvicinato bambini e ragazzi alla scienza, a chi la divulga con rigore ma divertendo.

Con la sua performance, l’artista israeliano Yuval Avital, coadiuvato sul palco dagli allievi della Civica Scuola di Musica, Danza e Teatro della Provincia di Sondrio, che ha coinvolto il pubblico in un’insolita esperienza sonora, ha presentato “Mountain Echoes – Le voci e i suoni della Valtellina in sculture sonore”, il progetto selezionato da Regione Lombardia nell’ambito dei Giochi della Cultura. I suoni della natura, del territorio e del lavoro degli uomini, documentati in un video, daranno anima e corpo a sculture modellate come figure montane antropomorfe che verranno installate in Valtellina a fine gennaio, alla vigilia delle Olimpiadi Invernali Milano Cortina. Il pubblico ha risposto con entusiasmo alle sollecitazioni dell’artista, partecipando a un’opera sonora collettiva guidata dal palco: un linguaggio diverso per avvicinarsi alla natura, com’è nello stile di Sondrio Festival.

La proiezione del primo dei 12 documentari in concorso, “Magredi. La steppa friulana”, è stata introdotta da Marco Virgilio, che con Ivo Pecile l’ha diretto, e da Stefano Fabian, del Servizio biodiversità della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che l’ha prodotto. Il progetto regionale ha garantito importanti risultati, con il recupero dei prati stabili e la creazione di una filiera del latte, e ha consentito di divulgare, attraverso un racconto corale, la storia di questi territori, un ambiente naturale di inestimabile valore. La steppa friulana che si vede nel filmato è un ambiente mutevole di eccezionale bellezza con preziose orchidee selvatiche, gladioli e fiordalisi a colorarlo, api, bombi, rospi, lucertole, strillozzi e gruccioni a popolarlo. Un paesaggio che è profondamente cambiato nel tempo, quando è mutata l’alimentazione degli animali e i prati, faticosi da lavorare, sono stati abbandonati. Grazie all’intervento regionale, sono nati prodotti contrassegnati dal logo “Prati stabili FVG”, destinati a consumatori attenti e consapevoli. Con immagini suggestive e un racconto che si sviluppa tra flora e fauna per arrivare all’uomo, il documentario narra un’esperienza di successo: la rinascita dei magredi.

Gli appuntamenti di oggi

Per la seconda serata, che avrà inizio alle ore 20.30, al Teatro Sociale, Sondrio Festival propone una strana coppia, formata dal Milanese imbruttito, Germano Davide Lanzoni, e dal geologo Vincenzo Giovine, in un incontro, moderato dalla giornalista Tania Alemanno, dal quale è lecito attendersi sorprese. Due i documentari in programma: “Pavazha – Coralli”, di Akanksha Sood, ambientato nelle isole Laccadive, al largo dell’India meridionale, e “Shenandoah”, di Jeff Boedeker, girato sui monti Appalachi, negli Stati Uniti, nel Parco nazionale del titolo.