Lentate sul Seveso (MB)

Sciopero di tre giorni in casa di riposo: “Turni massacranti e niente 14esima”

Da venerdì il presidio in piazza San Vito dei dipendenti della Rsa Villa Cenacolo.

Sciopero di tre giorni in casa di riposo: “Turni massacranti e niente 14esima”

«Basta con i turni massacranti. I diritti non sono un optional». Lo dicono a gran voce i dipendenti della Rsa Villa Cenacolo di Lentate sul Seveso, la storica casa di riposo in piazza San Vito, gestita dal Gruppo Emeis Italia, annunciando tre giorni di sciopero per venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 ottobre 2025.

Sciopero di tre giorni in casa di riposo

Che potrebbero diventare molti di più, con una protesta a oltranza, «se l’azienda non ascolterà le nostre istanze e non esaudirà le nostre richieste», sottolinea Marcello Manno, segretario generale del sindacato A.P.L.I. (Associazione popolare lavoratori italiani), che sta assistendo i 150 dipendenti della struttura (tra addetti ai reparti, personale della cucina e centraliniste).

«E’ da circa tre anni che i lavoratori manifestano malessere e malcontento e dato che finora non siamo riusciti a ottenere nulla abbiamo deciso di farci sentire – prosegue – Precisiamo che la nostra protesta sarà pacifica e che il servizio ai degenti sarà garantito, perché i dipendenti parteciperanno al presidio quando non sono impegnati nei turni di lavoro. Per cui l’attività della struttura proseguirà regolarmente».

Il segretario generale di A.P.L.I. Marcello Manno

 

“I diritti non sono un optional”

Nei giorni scorsi il sindacato (apolitico e apartitico) ha diramato una comunicazione rivolta anche agli ospiti della casa di riposo e a tutta la cittadinanza lentatese.

«I dipendenti della struttura, chiedendo scusa ai degenti della Rsa Villa Cenacolo, proclamano lo stato di agitazione per far valere i propri diritti e i diritti dei degenti», si legge nel documento, che elenca quindi alcune criticità che persisterebbero da parecchio tempo nell’assistenza agli ospiti della struttura, tra cui ritardi nell’igiene e nella gestione notturna. «Purtroppo, a causa della carenza di personale, non si riesce a garantire un servizio efficiente e sono arrivate delle lamentele dal Comitato famigliari dei degenti – sottolinea il sindacalista – Servirebbero almeno trenta persone in più nei reparti, gli operatori fanno il possibile, ma ci sono delle carenze».

“Con il cambio di contratto non è stata riconosciuta la 14esima”

Alcune problematiche, stando a quanto riferito dal sindacato, sono derivate anche dal cambiamento del contratto da cooperative sociali a Uneba (Unione nazionale enti beneficenza e assistenza):

«Scioperiamo perché non ci è stata riconosciuta una mensilità in più (la quattordicesima) – dice ancora Manno – Invece di aggiungere la quattordicesima hanno ridistribuito in 14 mensilità quello che era lo stipendio precedente di 13 mensilità, quindi l’importo mensile è diminuito. Noi lavoratori chiediamo di aggiungere uno stipendio in più, come descritto nel contratto Uneba». A ciò si aggiunge un problema di gestione degli orari di lavoro, con ripercussioni sull’organizzazione della vita privata: «Scioperiamo affinché i turni vengano gestiti in modo da poter organizzare anche la nostra vita esterna. Non è possibile subire cambi di turno e ferie unilaterali obbligate dalla direzione per poter sopperire alla cattiva gestione», rimarca il sindacalista.

Il problema della mensa

Infine, un aspetto relativo ai pasti: «Scioperiamo affinché si possa usufruire di un ticket restaurant, a fronte di una mensa che non ci consente di consumare il pasto nei tempi dettati dalla direzione – prosegue ancora – E’ capitato che gli operatori dovessero mangiare una volta ultimato il servizio e che quindi il cibo distribuito dalla Rsa si fosse raffreddato. Per questo chiediamo che vengano forniti i buoni pasto e di togliere la quota dipendenti di 1,50 euro a chi vorrà invece continuare a usufruire dei pasti forniti dalla struttura».

Sciopero e presidio in piazza San Vito

Per i dipendenti la misura è colma e adesso dicono «Basta», rivendicando i propri diritti: «Da venerdì ci sarà un presidio in piazza San Vito, all’esterno della struttura. Come detto, Abbiamo pensato a una protesta di tre giorni, fino a domenica, ma se non verranno accolte le nostre richieste andremo avanti a manifestare – conclude Manno – Ci scusiamo con la cittadinanza per la concomitanza con la festa di Lentate, ma ribadisco che il presidio sarà assolutamente pacifico e non arrecheremo disagi».

Interpellato sulla questione dal Giornale di Seregno, il direttore della Rsa Villa Cenacolo, Antonio Malenchini, al momento preferisce non rilasciare dichiarazioni.