Treviglio (BG)

Premio d’arte “Città di Treviglio”, Stefano Caimi e Fabiano Vicentini vincono il concorso “Giovani talenti”

I loro nomi sono stati svelati durante l’inaugurazione dell’ottava edizione basata sul tema “Tempo di viaggio”

Premio d’arte “Città di Treviglio”, Stefano Caimi e Fabiano Vicentini vincono il concorso “Giovani talenti”

Stefano Caimi e Fabiano Vicentini sono i vincitori del “Concorso Giovani Talenti 2025”. I loro nomi sono stati svelati durante l’inaugurazione dell’ottava edizione del Premio d’Arte “Città di Treviglio”, basata sul tema “Tempo di viaggio” e indetta giovedì 11 settembre nello Spazio Hub di piazza Garibaldi, a Treviglio, dall’assessorato alla Cultura del Comune di Treviglio, in collaborazione con “Fondazione Cassa Rurale”, “Accademia di Belle Arti di Brera” di Milano e “Accademia di Belle Arti G. Carrara Politecnico delle Arti” di Bergamo.

Concorso Giovani Talenti

Caimi e Vicentini, che si sono aggiudicati rispettivamente un contributo di 3mila euro e la possibilità di allestire nel 2026 una mostra personale proprio a Treviglio, hanno battuto la concorrenza di altri 10 finalisti under 35 selezionati dalla giuria, composta a sua volta dalla critica e storica dell’arte Sara Fontana, dal curatore Arnold Braho, dal collezionista Pier Luigi Guzzetti, dall’artista Patrick Tuttofuoco, dalla gallerista Paola Bonino, dalla direttrice del museo civico “Ernesto e Teresa Della Torre” Elisabetta Ciciliot, dal
sindaco Juri Imeri e dal presidente di Fondazione Cassa Rurale Giovanni Grazioli.

“Giungere all’ottava edizione di questo premio è per noi un traguardo importante – ha commentato Ciciliot davanti alla folta platea, dove erano presenti, tra gli altri, il commissario capo Daniele Bena, il comandante dei carabinieri Luca  Bencivenga, il comandante della Polizia locale Giovanni Vinciguerra, il parroco don Zaccaria Bonalumi e il presidente di BCC Carate Brianza e Treviglio Franco Riz – Sostenendo il lavoro di giovani artisti emergenti, riusciamo anche ad ampliare la collezione permanente del Comune nella sezione di arte contemporanea. Per noi investire nella cultura è fondamentale per regalare benessere alla comunità e per far crescere cittadini più consapevoli e più maturi”.

Chi è Stefano Caimi

Proprio come Stefano Caimi, nato a Merate nel 1991, che è riuscito a convincere i giurati con la sua grande tela di lino dal titolo “Arborescent”, in cui ha racchiuso il fascino e la complessità biologica delle foreste alpine, destrutturandone l’immagine in modo originale e contaminando tecniche antiche con processi digitali.

“La mia ricerca artistica – ha spiegato Stefano a margine della premiazione – è incentrata sul paesaggio naturale, non tanto a livello di immagine, quanto dal punto di vista delle relazioni ecologiche che lo mantengono vivo, perché per me esso si nutre dell’insieme degli elementi che lo compongono. Nelle mie opere quindi, cerco di realizzare questi processi che continuamente cambiano l’immagine che noi percepiamo del paesaggio stesso”.

Chi è Fabiano Vicentini

Fabiano Vicentini invece, veronese, classe 1993, ha trionfato con l’opera “City of Grey II”, un olio su tela in cui è stato capace di frammentare e ricomporre un oggetto ordinario come una gomma per cancellare per dare vita a  città immaginarie e architetture instabili, trasportando chi le osserva in spazi ambigui, indefiniti e in continua
metamorfosi.

“Nei miei lavori il concetto che ritorna sempre è quello del gioco – ha precisato Fabiano – e ultimamente lo sto affrontando in modo processuale, al momento della creazione dell’opera. Per questo, spesso mi ritrovo a giocare artisticamente con dei materiali di uso quotidiano che pian piano modello fino a creare dei mondi e dei luoghi immaginari”.

Mostre personali

A curare le mostre personali che entrambi i vincitori allestiranno il prossimo anno ci penserà l’Ufficio Cultura con il supporto di due giovani collaboratrici, che sono state scelte dai docenti delle due accademie coinvolte nell’organizzazione del premio. Si tratta di Francesca Piazza dell’accademia milanese e Vanessa Villa dell’accademia bergamasca, che per il loro lavoro riceveranno un compenso di 500 euro stanziato dal Comune di Treviglio.

“Essere curatori per me significa prendere coscienza che tutti noi siamo nodi di relazioni che attraversano spazi e tempi, ciascuno con le proprie opinioni e con il proprio passo – ha riferito Vanessa – Per questo, spero di riuscire a portare a spasso le opere che mi saranno affidate attraverso gli spazi delle mostre che andremo a creare, donando nel tempo a chiunque verrà a incontrare queste opere dei barlumi di sogno e di speranza”.

Menzione speciale

In via del tutto eccezionale poi, è stata riservata una menzione speciale a Chiara Smedile, nata a Como nel 1998, che con il suo scatto fotografico in bianco e nero intitolato “Pietra cucita” ha saputo trasformare un frammento autobiografico e un oscuro documento d’archivio in un’immagine parlante, dove l’antica chiesa siciliana dell’Immacolatella a Santo Stefano Briga diviene protagonista grazie all’attiva partecipazione delle donne del posto.

“Sono contenta che la mia opera sia arrivata al cuore di tutti – ha affermato emozionata Chiara – Io lavoro principalmente con le comunità e con le persone che le compongono. Senza di loro, che hanno collaborato attivamente al progetto originale, io non potrei essere qui, per cui il grazie più grande va a loro”.