“Diamo il via al riscaldamento di questi primi chilometri della maratona che ci attende”. Queste parole del rettore dell’Università di Bergamo Sergio Cavalieri sintetizzano lo stato dell’arte del Polo di Ricerca UniBg per la Pianura. Un progetto, presentato lo scorso 20 marzo a Treviglio, che vede coinvolti Istituzioni, Enti territoriali, industriali e operatori socio-economici, ma anche il mondo della scuola.
Università a Treviglio
Ieri, giovedì 6 novembre 2025, nell’auditorium della Bcc di Carate e Treviglio, sono stati presentati i primi risultati dei tavoli territoriali di lavoro su tre macrotematiche quali mobilità e mobilità sostenibile, governo e governance del territorio e il sistema delle logistiche. A fare gli onori di casa il sindaco Juri Imeri, il vicepresidente della Bcc Carate e Treviglio Giovanni Grazioli, Olivo Foglieni di Confindustria e Immacolata Gravallese, direttore generale della Provincia di Bergamo. L’analisi che è stata condotta dai ricercatori dell’Università di Bergamo Mario Paris, Alexandra Lagorio e Paolo Malighetti. Il sistema della logistica è quello che ha catalizzato maggiormente l’attenzione. dalle interviste alla aziende coinvolte è emerso che il settore è percepito come cruciale, ma ancora poco compreso. E quindi serve serve una nuova narrazione del suo ruolo economico, tecnologico e sociale. Le aziende segnalano difficoltà nel reperimento di competenze adeguate, specie digitali e tecnicometodologiche: è necessaria una filiera integrata dell’educazione. E’ poi emerso che la collaborazione tra attori pubblici e privati è ancora limitata, ma riconosciuta come condizione essenziale per progredire. Occorre a tal proposito una completa integrazione tra livello comunale, provinciale e regionale. Non sono infine emerse al momento tematiche progettuali di comune interesse tra le aziende.
Treviglio come “Living Lab”
L’obiettivo è quello di procedere verso una logistica territoriale sostenibile. Come? In primis facendo sistema, costruendo una rete stabile di collaborazione tra aziende, enti e istituzioni per fare massa critica verso gli stakeholder istituzionali. E’ poi necessario implementare competenze e formazione e diradare le incertezze nel contesto territoriale. serve anche una governance territoriale, per allineare pianificazione logistica e sviluppo urbano al fine di ridurre gli impatti e valorizzare la prossimità, supportando anche la mobilità delle persone. La Pianura bergamasca nello studio dell’Università di Bergamo viene quindi vista come una sorta di “living lab”, dove sperimentare soluzioni di logistica sostenibile, accessibile e a misura di comunità.
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Da sinistra Paolo Malighetti, Alexandra Lagorio e Mario Parisa

Da sinistra Immacolata Gravallese, Juri Imeri, Giovanni Grazioli e Olivo Foglieni

Il rettore Sergio Cavalieri

da sinistra Federica Signoretti, Laura Comandulli, Claudio Bolandrini, Fabio Corgiat, il moderatore Fulvio Adobati e Alessandro Nisoli

Il pubblico in sala
La tavola rotonda
Al termine della presentazione dei risultati si è poi tenuta una tavola rotonda dal titolo “Dai temi di lavoro alle sfide di progetto”, alla quale hanno partecipato, moderati da Fulvio Adobati dell’Università di Bergamo, il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini, Laura Comandulli, direttrice del Parco Regionale del Serio, Fabio Corgiat di Confindustria Bergamo), l’assessore all’Urbanistica di Treviglio, Alessandro Nisoli, e Federica Signoretti della Provincia di Bergamo. In remoto c’è stato anche l’intervento del consigliere regionale Giovanni Malanchini, che sul tema della Pianura ha ricordato la volontà di riconoscere al territorio un’autonomia e un ruolo ben preciso sulla falsariga delle Comunità Montane.
Il rettore auspica un allargamento
A chiudere, l’intervento del rettore dell’Università di Bergamo Sergio Cavalieri, che ha sottolineato come questo percorso sia parte integrante del suo programma.
“Per l’anno prossimo dobbiamo ragionare su un piano d’azione condividendolo con gli attori principali – ha sottolineato – Auspico un allargamento, che sta già avvenendo con l’adesione dei Comuni di Caravaggio e Romano, che devono fungere da punti di riferimento. Così come mi auguro che anche la Camera di Commercio sposi questo progetto”.