Chivasso (TO)

"Per loro il problema sono io"

Una dura «lettera aperta» alla maggioranza di Claudia Buo (LiberaMente) dopo l’ultimo Consiglio Comunale cittadino.

"Per loro il problema sono io"
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«Mi chiedo sinceramente come un cittadino comune possa non provare imbarazzo leggendo l’ultima edizione del vostro giornale, che documenta con precisione e dettaglio le recenti vicende della nostra amministrazione comunale».
Inizia così la lunga «lettera aperta» che Claudia Buo, di LiberaMente Democratici, ha inviato alla nostra redazione dopo, appunto, la seduta di lunedì 19 maggio che si è chiusa con una frattura netta tra amministrazione e commercianti.

"Per loro il problema sono io"

«Si parte - prosegue - dal Consiglio comunale, dove il Presidente Alfonso Perfetto - di fronte a una sala piena di cittadini e commercianti, venuti per ascoltare il sindaco Claudio Castello (rimasto in silenzio come ormai ci ha abituato per l’intera serata) - ha scelto di schierare la forza pubblica come se si trattasse di contenere una folla di facinorosi. Una scelta strumentale e chiaramente intimidatoria. Gravissime, poi, le sue parole, che segnano il definitivo abbandono del ruolo super partes che il suo incarico richiederebbe.
È seguita la totale rinuncia da parte del sindaco e della maggioranza a motivare politicamente il loro rifiuto di prendere in considerazione la proposta dell’opposizione: utilizzare l’avanzo di amministrazione - oltre due milioni di euro - per azzerare l’aumento TARI 2025, che pesa sia sulle famiglie che sulle imprese. Una proposta sostenuta non solo da cittadini e categorie produttive, ma anche da tutte le sigle sindacali, unite nel chiedere almeno un tentativo concreto.
Non solo questa possibilità è stata scartata senza alcuna vera discussione politica, ma le uniche “difese” di questa non scelta sono state affidate all’assessore al bilancio e commercio intervenuta nel dibattito per fornire un parere tecnico. Peccato che lo scopo delle mozioni non è di avere pareri tecnici ma momenti di confronto, riservati ai consiglieri eletti proprio per indirizzare politicamente l’attività amministrativa. Peraltro l’assessore non ha citato una sola norma di legge che vieti in modo chiaro l’uso dell’avanzo. Solo pareri che non hanno alcun valore vincolante, tant’è che lei stessa parlando di Arera e del responsabile dei servizi finanziari ha detto “potrebbero non approvare” “presumibilmente non darebbero parere favorevole”.
I pareri restano tali, ma ci danno l’idea di come l’amministrazione abbia deciso di indirizzare le proprie energie non per aiutare la città, ma piuttosto per cercare di smentire una proposta costruita su un serio studio normativo. Sforzo e analisi che non ci risulta sia stato altrettanto lo scorso anno quando la stessa giunta ha deciso senza se e senza ma di destinare avanzo di amministrazione libero (si perché oramai è abitudine non usare i soldi che ci vengono chiesti come tasse) per coprire morosità colpevoli delle case ATC, scelta da noi fortemente contrastata e poi contestata formalmente dalla Corte dei Conti.
In ultimo il triste episodio che ha visto protagoniste le parole del capogruppo del PD, Stefano Mazzer, che hanno portato all’abbandono dell’aula da parte di molti presenti, sbeffeggiati pubblicamente. Una scena che conferma come questa maggioranza confonda il governo con il comando, e non abbia alcuna intenzione di ascoltare le istanze del tessuto economico e produttivo cittadino, né tantomeno di rivedere strumenti come il regolamento di riscossione TARI.
In queste situazioni vengono al pettine tutti i limiti di una maggioranza raccogliticcia, ideologica, retrograda e conservatrice, che non accetta le critiche legittime dell’opposizione, dei cittadini, delle associazioni di categoria e perfino dei sindacati.
Per loro, il problema rimane Claudia Buo. Colpevole di fare proposte. Colpevole di chiedere conto dell’operato del sindaco e degli assessori. Colpevole, infine, di aver sollevato il tema - mai affrontato dalla maggioranza - del nuovo polo liceale perduto. Un silenzio imbarazzante, aggravato da chi, senza argomenti, arriva perfino ad attribuirmi frasi mai pronunciate, nel goffo tentativo di giustificare l’assenza politica e istituzionale del sindaco e dell’assessore all’istruzione. Colpisce l’astiosità con cui questa maggioranza reagisce alle critiche, incapace di un minimo esame di coscienza, di affrontare i propri fallimenti o di lavorare davvero per la collettività.
Preferiscono attaccare la minoranza, bollare come populiste proposte concrete e screditare chi solleva questioni serie: dai conflitti d’interesse ai legami politici opachi che nessuno si prende la responsabilità di chiarire.
Di fronte a un vuoto politico così imbarazzante, l’unica reazione possibile sembra essere l’attacco personale, la delegittimazione e la calunnia. Ma la vera questione non è chi denuncia il problema, bensì chi non governa».