Torre Boldone (BG)

Otto anziani ospiti della Rsa Istituto Palazzolo protagonisti sul grande schermo a Torre Boldone

L’anteprima del docufilm di Alberto Nacci alla Sala Gamma l'8 dicembre. Un viaggio umano e comunitario nelle loro memorie

Otto anziani ospiti della Rsa Istituto Palazzolo protagonisti sul grande schermo a Torre Boldone

Un viaggio sensibile, intimo e profondamente umano approda sul grande schermo: lunedì 8 dicembre, alle 15.30, la Sala Gamma di Torre Boldone ospiterà l’anteprima assoluta aperta al pubblico del docufilm Oltre la musica – Protagonisti ad ogni età, ideato e diretto dal regista e produttore Alberto Nacci all’interno della Rsa Istituto Palazzolo.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Istituto delle Suore delle Poverelle, l’associazione culturale Terre di Artisti e Ajp Studios, realtà che da anni operano sul territorio con l’obiettivo di promuovere cultura, benessere e partecipazione. Questi partner hanno dato forma a un’esperienza che valorizza la musica come strumento di relazione e cura, soprattutto per le persone fragili e anziane, mettendone in primo piano le emozioni più intime.

Nel film, infatti, i protagonisti sono stati proprio gli ospiti della Rsa: «Il progetto si è articolato in diverse fasi – racconta il regista di origini siciliane, da anni attivo in bergamasca – con l’aiuto del personale dell’istituto sono stati scelti otto ospiti, sei donne e due uomini, di età comprese tra gli 81 e i 98 anni. Dopo averli incontrati singolarmente, abbiamo fatto scegliere loro 14 brani musicali significativi per le proprie vite e in seguito abbiamo organizzato un concerto con un trio di musicisti professionisti (fisarmonica, contrabbasso e batteria) che li hanno eseguiti. Durante il concerto abbiamo ripreso non solo i musicisti all’opera, ma soprattutto le reazioni degli ospiti, cercando di catturarne le emozioni e gli sguardi. Infine, abbiamo intervistato singolarmente i protagonisti e alcuni componenti dello staff della Rsa che hanno collaborato al progetto, raccogliendo ulteriori spunti di come l’iniziativa è stata vissuta».

Il regista Alberto Nacci

Un progetto molto significativo per Nacci, impegnato per quasi un anno nella produzione di questo lungometraggio (della durata di 52 minuti) che prosegue il filone di opere antropologiche già intrapreso dal regista nei suoi ultimi lavori, in cui ha scelto di dedicarsi al racconto della figura umana mettendo in luce come la cultura, l’arte e la musica siano forme di comunicazione accessibili a tutti.

«Recentemente ho già lavorato ad altri progetti coinvolgendo ad esempio ragazzi con disabilità che hanno realizzato opere artistiche – sottolinea il regista – per questo progetto ho deciso invece di (…)

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