Lecco (LC)

«One for All Stadium»: il Rigamonti-Ceppi si trasforma tra calcio, eventi e innovazione. Progetto da 15 milioni

Il progetto trasformerà lo stadio in una struttura polifunzionale da 7.500 con spazi per sport, concerti, cultura e benessere, integrando la città con aree verdi, servizi moderni e tecnologie all’avanguardia. Aliberti: «Andrei a Lourdes a piedi per questa struttura»

«One for All Stadium»: il Rigamonti-Ceppi si trasforma tra calcio, eventi e innovazione. Progetto da 15 milioni

Un investimento da 15 milioni di euro e un piano di interventi distribuito su cinque anni. Sono questi i numeri cardine di «One for All Stadium», il progetto di riqualificazione architettonica e funzionale dello stadio Rigamonti-Ceppi, presentato nella serata di venerdì 5 dicembre 2025 nella sede della Calcio Lecco.

Il piano illustrato rappresenta il secondo step di un percorso avviato nell’aprile dello scorso anno, quando era stata lanciata la prima idea di rinnovamento dell’impianto sportivo. L’intervento potrebbe essere realizzato senza interrompere l’utilizzo del campo da gioco, consentendo così alla squadra di continuare l’attività agonistica durante l’intera fase dei lavori.

«One for All Stadium»: il Rigamonti-Ceppi si trasforma tra calcio, eventi e innovazione. Progetto da 15 milioni

Un vero sogno, come ha spiegato l’imprenditore edile Paolo Valassi, che ha affidato agli architetti Giulio Ceppi, Maurizio Faravelli e Luigi Rigamonti il compito di tradurre in progetto la futura immagine del Rigamonti-Ceppi. «Si tratta di un progetto importante per la città e per i tifosi – ha sottolineato Valassi – anche in relazione alla legge sugli stadi, che interessa non solo il calcio ma anche altre realtà sportive locali, come la Scherma Lecco e la Ghisalzoni Gal».

A fare gli onori di casa è stato il presidente bluceleste Aniello Aliberti. «Questo è il sogno di Valassi – ha detto il patron – perché, guardando ai due anni trascorsi, realizzare anche solo le condizioni minime per far funzionare quotidianamente lo stadio è stato molto difficile. Ma la vita senza sogni sarebbe piatta, quindi perché non sognare? Personalmente penso che un progetto del genere abbia senso solo se realizzato in forma privata. Non credo che il Comune di Lecco voglia fare un investimento di queste dimensioni, ma in altre città il privato ha spesso sostenuto attività sportive, quindi perché non qui? Se si dovesse trovare una soluzione che coinvolga un privato o un team di imprenditori e si arrivasse alla realizzazione, sarebbe straordinario».

Aniello Aliberti e Paolo Valassi

Aliberti ha assicurato il pieno supporto della società: «Io sarei pronto ad andare a piedi a Lourdes per avere una struttura del genere. Il mio supporto e quello della società saranno totali. Se necessario, potremo aiutare sia nell’acquisizione della struttura sia in collaborazione con il Comune o la Regione. Se il progetto andrà avanti, Calcio Lecco ha tutto l’interesse a giocare in uno stadio del genere».

Il numero uno bluceleste ha anche sottolineato le criticità attuali: «Ricordo che, se non si fosse risolto il problema della cabina elettrica, saremmo stati costretti a spostarci a Zanica, in uno stadio nuovo ma piccolo, con dimensioni ridotte, pur di poter disputare le partite senza problemi legati ai fari o al drenaggio del campo. Abbiamo effettuato recentemente interventi sul campo per migliorarne il drenaggio. Il manto erboso è ormai a fine vita: la durata garantita è di 7-8 anni e penso che entro l’anno prossimo sarà necessario sostituirlo. Al momento stiamo usando sistemi temporanei per massimizzare il drenaggio e consentire lo svolgimento delle partite fino alla fine del campionato».

«Secondo noi lo stadio deve essere vivo e polifunzionale: devono esserci attività complementari che permettano di sostenere il progetto. Lo stadio è una radice della nostra storia e della nostra identità. La Curva Nord deve rimanere qui, perché rappresenta una memoria collettiva», ha aggiunto inoltre Valassi.

L’imprenditore ha poi sottolineato l’importanza di una strategia a lungo termine, evitando interventi emergenziali: «Abbiamo vinto la sfida di non far migrare la squadra a Padova. Non possiamo continuare a buttare soldi in manutenzioni che vanno bene per la Serie C, ma non per categorie superiori. L’aspetto finanziario è strategico, e secondo noi il progetto sta in piedi grazie alle attività correlate: concerti, ristorazione, alloggi, uffici. Puntiamo anche alla sostenibilità ambientale, con uno stadio autosufficiente dal punto di vista energetico».

Valassi ha concluso con un appello alla collaborazione e alla partecipazione della città: «È fondamentale interagire con la città, con gli amministratori, con i servizi, ma anche con i tifosi. Vogliamo lasciare un solco nella storia: sono un visionario, lanciamo un sasso e speriamo di coinvolgere tutti, come è stato fatto ad esempio per l’università, per il teatro o per le iniziative luminose degli “Amici di Lecco”. Lo sport è importante per il benessere sociale. La città vivrà un grande processo di trasformazione e spero che, con buon senso, rispetto, fiducia e trasparenza, sapremo affrontare questi cambiamenti. La Serie B è un obiettivo».

Il progetto di riqualificazione del Rigamonti-Ceppi si articola attorno a tre obiettivi principali: apertura funzionale verso la città, creazione di una nuova identità unitaria dello stadio e riqualificazione e ampliamento degli spazi di servizio. «Miglioramento degli accessi alla tribuna, creazione di servizi dedicati alla Calcio Lecco, decongestionando gli spazi della vecchia palazzina e adeguandosi agli standard FIGC; introduzione di servizi di pubblica utilità e spazi accessibili in modo indipendente dalle attività dello stadio; creazione di servizi e spazi condivisibili con la GAL», spiegano gli architetti Giulio Ceppi e Maurizio Faravelli.

La struttura prevede inizialmente 7.500 posti, con possibilità di espansione immediata fino a 9.000 e, in una fase successiva, fino a 12.500 posti. Lo stadio è progettato non solo per il calcio, ma anche per eventi, concerti e manifestazioni, diventando così un punto di riferimento polifunzionale per l’intera città. Una nuova connessione pedonale tra Via Don Pozzi e Via U. Merlini e circa 1.000 mq di “zone verdi di compensazione” offriranno aree di sosta, filtro verso il quartiere e spazi di relazione per cittadini e visitatori. La scelta dell’acciaio per le strutture garantisce leggerezza, adattabilità e una realizzazione rapida e sostenibile.

I Distinti potranno essere attrezzati con tribune telescopiche, incrementando la capienza di circa 500 posti e consentendo di ospitare il pubblico in maniera ordinata e sicura durante eventi non calcistici.

Al piano terra, la riqualificazione del piazzale e dei percorsi di accesso permetterà un ingresso principale sia per i giocatori sia per le squadre ospiti, con spogliatoi, sala VAR, infermeria, depositi e hall di accoglienza. Una sala stampa autonoma, facilmente accessibile, completa i servizi a disposizione di media e tifosi.

Al primo piano, la nuova Fitness Spa integrerà servizi sanitari e sportivi avanzati: fisioterapia, riabilitazione, massoterapia, pilates, idroterapia e trattamenti elettro-tecnici. L’area è progettata per il benessere di sportivi professionisti e del pubblico, garantendo comfort, innovazione, sicurezza e accessibilità. Una passerella collega la tribuna, offrendo accessi facilitati ai disabili.

Il secondo piano ospita il Digital Training e il ReHub Center, spazi innovativi dedicati all’allenamento neuromuscolare e cognitivo tramite tecnologie digitali, simulatori e piattaforme adattive. Questi ambienti permettono allenamenti specifici per calcio, scherma, sci, vela, tennis, canottaggio e riabilitazione motoria, integrandosi con i servizi del piano inferiore.

Al terzo piano, la Club House della Calcio Lecco 1912 diventa un luogo di rappresentanza e socializzazione, con bar, ristorante, museo e terrazza panoramica sul campo. Qui cittadini, tifosi e visitatori possono vivere momenti di svago, partecipare a eventi o semplicemente godere della storia e dell’atmosfera dello stadio. La sala scherma, distribuita su più livelli, comprende al piano terra reception, uffici, spogliatoi e servizi; al primo piano un’area hospitality per gli spettatori; al secondo e terzo piano sale regolamentari, palestra, zone stretching e tribune, progettate per flessibilità, comfort acustico e illuminotecnico.

Infine, l’ex villetta sarà trasformata in uffici, biglietteria e residence per giocatori, ospiti e giornalisti, con stanze doppie, singole e suite, area lounge e distributori, armonizzando l’intero complesso e migliorando la funzionalità degli spazi amministrativi e di accoglienza. Il progetto nel suo complesso mira a creare un ambiente moderno, polifunzionale e integrato, capace di valorizzare lo sport, la cultura e la città.