Ha acceso un animatissimo dibattito social il nuovo Centro del Riuso di Settimo, inaugurato il 15 ottobre all’interno dell’Ecocentro di via Ratera.
Nuovo centro del riuso, tra apprezzamenti e critiche
L’iniziativa, promossa dal Consorzio di Bacino 16 e gestita dalla Cooperativa Arcobaleno, consente ai residenti dei 31 comuni del Bacino di donare e acquistare a prezzi simbolici oggetti ancora funzionanti, dai piccoli elettrodomestici ai mobili, contribuendo alla riduzione dei rifiuti e alla diffusione di pratiche di economia circolare.
Subito dopo l’apertura, la novità ha ottenuto centinaia di condivisioni e commenti sui social, con opinioni spesso contrastanti. Molti cittadini hanno elogiato l’iniziativa, sottolineando la gentilezza del personale, la praticità del servizio e soprattutto la filosofia legata al riuso e alla sostenibilità. Una residente ha raccontato la propria esperienza:
“Sono cliente da anni del centro di Cavagnolo e sabato sono stata a vedere quello di Settimo. Il personale è gentilissimo, gli oggetti sono venduti a prezzi simbolici… in questo modo ci si libera di ciò che non serve più, si riduce l’immondizia e si abbassano i costi della Tari. È una bellissima cosa.”
Al contempo, non sono mancate le critiche. Alcuni cittadini hanno contestato il finanziamento tramite fondi PNRR, parlando di priorità più urgenti, mentre altri hanno sollevato dubbi sul fatto che gli oggetti vengano rivenduti invece di essere distribuiti gratuitamente. Altri ancora hanno manifestato il timore che chi acquista a prezzo simbolico possa poi rivendere a prezzi più alti, vanificando lo spirito dell’iniziativa.
Le risposte della sindaca
La sindaca Elena Piastra ha risposto punto per punto, chiarendo il funzionamento e le finalità del progetto:
In merito al Finanziamento PNRR ha precisato:
” Il PNRR (bando europeo) aveva alcune linee di progetto a cui si poteva partecipare. Quella alla quale ha partecipato il consorzio di bacino (che gestisce i rifiuti di 31 comuni) era dedicata ai centri di raccolta e centri di riuso. Il bacino ha partecipato al bando che pagava questo tipo di intervento (e non altri interventi) e ha vinto sia la linea del centro di raccolta (appena aperto a Mappano) sia quella del centro del riuso (Settimo).”.
E poi ha aggiunto:
È una buona notizia per noi cittadini perché significa che questi interventi sono stati realizzati proprio grazie ai finanziamenti europei, mentre in altri comuni, dove non sono riusciti a vincere i bandi, sono strutture che vengono pagate con la Tari (la tassa rifiuti). Perché l’Europa paga la realizzazione dei centri del riuso? Perché l’obiettivo è ridurre la quantità totale di rifiuti che produciamo e favorire la cultura del recupero e il riutilizzo.
Per poi rimarcare:
“In questo progetto chi guadagna è l’ambiente: dobbiamo ridurre la quantità di rifiuti prodotta, non c’è altra strada”.
E riguardo la questione del prezzo simbolico:
“Rispetto al dubbio sulla donazione: è una scelta quella di non ‘buttare’ qualcosa che può essere riusato da altri. Il prezzo simbolico serve a contribuire al progetto stesso (in particolare il personale che segue il progetto stesso). Altrimenti l’intero costo sarebbe sulla collettività, in questo modo solo una parte. Ovviamente è una scelta: ci sono tanti posti in cui si può donare e ci sono i mercatini dell’usato: l’obiettivo è sempre fare meno rifiuto”.
Piastra non ha dubbi sull’importanza del riuso e suoi suoi benefici per la collettività:
“Quando si deve buttare un ingombrante, si chiama SETA e gratuitamente gli operatori vengono a ritirare il rifiuto sotto casa. ma quel gratuito per il singolo cittadino ha un costo alto per la collettività per due motivi: perché il costo del ritiro viene pagato da tutti con la TARI e perché più rifiuto si fa più la TARI costa. in questo caso, abbassare il peso totale dei rifiuti prodotti ha anche un effetto indiretto sulle bollette di tutti (ovviamente richiede anni di lavoro nella direzione della riduzione del rifiuto).
La sindaca ha inoltre reso noto che nei prossimi mesi il Comune intende rafforzare il valore sociale dell’iniziativa, coinvolgendo associazioni capaci di riparare e modificare gli oggetti prima di rimetterli a disposizione dei cittadini, attraverso laboratori artigianali come falegnameria o piccoli interventi di manutenzione.
La sindaca ha anche ricordato che il primo centro a Cavagnolo funziona da anni con successo, rivelandosi utile persino nei giorni post-alluvione. L’esperienza settimese punta a replicare questi risultati, coinvolgendo residenti e associazioni in un percorso di sostenibilità concreta e condivisa.
L’apertura del centro, accessibile dal martedì al sabato, dalle 9 alle 13, rappresenta dunque non solo una risposta pratica alla gestione dei rifiuti, ma anche un luogo di incontro e partecipazione, dove donare e ricevere diventa un atto consapevole per l’ambiente e per la comunità.
“Ringrazio il Consorzio di Bacino 16 e Seta per aver partecipato e vinto il bando PNRR – ha concluso la sindaca – permettendo di realizzare la struttura con alcuni mesi di anticipo. Grazie a tutti coloro che hanno collaborato e alla Cooperativa Arcobaleno che gestirà il centro. Ora il nostro obiettivo è far conoscere questo servizio a tutti, diffondendo abitudini virtuose per la sostenibilità.”