La notizia, passata quasi in sordina, è la seguente: la Prefettura ha confermato le zone rosse alla stazione e alla Malpensata. Segno che l’emergenza sicurezza a Bergamo non è ancora passata, anzi.
Solo qualche settimana fa, durante un reportage da via Paglia, abbiamo assistito in presa diretta all’inizio di una rissa fra immigrati, scatenata da un ubriaco e subito sedata dall’intervento della Polizia e dell’Esercito. Ultimo episodio di una lunga serie (anche peggiore), confermavano i residenti.
E così la Prefettura ha deciso di prolungare le zone rosse di altri tre mesi. Fino a febbraio. Misure di vigilanza rafforzata. Nelle vie Paglia, Bonomelli, Novelli, Zanica, Mozart e Leoncavallo. Con divieto di stazionamento per persone con «comportamenti aggressivi, molesti o minacciosi». Specie se note alle forze dell’Ordine per spaccio, furti, rapine, lesioni, porto abusivo di armi, danneggiamenti.
Polizia e carabinieri continueranno i controlli, con poteri di allontanamento. Secondo la Prefettura, proroga necessaria perché «persistono circostanze non fronteggiabili con gli strumenti ordinari» e criticità sul fronte sicurezza non ancora superate.
L’ultimo episodio, per ora
La drammatica conferma è arrivata nel pomeriggio di venerdì 28 novembre. Quando una ragazza di 23 anni è stata prima molestata sull’autobus da Lallio. Poi trascinata dietro un portone di via San Lazzaro a Bergamo, picchiata e tenuta sotto la minaccia di una bottiglia rotta. L’aguzzino, un bengalese di 27 anni, suo connazionale.
A salvarla, l’intervento di un’altra ragazza, venticinquenne, che passava di lì. Sentite le urla della poveretta, ha dato l’allarme. Sul posto sono piombate le volanti della Polizia. E prima ancora, il fidanzato della vittima che, avvisato col cellulare (…)