Modena (MO)

Nel modenese la raccolta differenziata è cresciuta del 5, 5 per cento

Intanto l'Emilia-Romagna è la prima regione in Italia per la raccolta differenziata: nel 2024 raggiunto il 79% sul totale (+1,8% rispetto all’anno prima)

Nel modenese la raccolta differenziata è cresciuta del 5, 5 per cento

Prima regione in Italia per raccolta differenziata. È l’Emilia-Romagna che, nel 2024, ha visto crescere ancora questo processo di separazione dei rifiuti, per tipo di materiale, toccando quota 79% a livello regionale, superando il Veneto che da anni occupava il gradino più alto del podio, con un incremento del +1,8% rispetto al 2023, perfettamente in linea con le previsioni del Piano rifiuti. In base al Rapporto Rifiuti Urbani 2025, redatto dall’Ispra e appena pubblicato, l’Emilia-Romagna risulta essere anche la regione che differenzia di più.

Raccolta differenziata: nel modenese è cresciuta del 5,5%

MODENA – Analizzando i dati provinciali, emergono differenze legate alle specificità territoriali e alle scelte organizzative delle amministrazioni locali. Tra le province più virtuose spiccano Reggio Emilia con l’84,4% (+1,1%), Modena all’84,2% (+5,5%) e Forlì-Cesena con l’83,2% (+1,5%). Seguono Ravenna all’80,7% (+2,4%), Parma al 79,8% (+0,2%), Ferrara al 76,9% (-0,2%), Bologna al 75,1% (+1,5%), Piacenza al 74,2% (+1,2%) e Rimini al 69,2% (+0,4%).

Come Comune capoluogo siamo primi come percentuale

Guardando ai Comuni capoluogo, Ferrara raggiunge l’88,3% (+0,4%) di raccolta differenziata, seguita da Reggio Emilia con l’84,5% (+0,6%), Forlì con l’82,0% (+0,1%), Parma con l’81,1% (+0,2%), Ravenna con il 79,5% (+3,5%), Modena con il 78,9% (+5,5%), Bologna con il 72,8% (-0,1%), Piacenza con il 72,0% (+0,7%) e Rimini con il 66,8% (+1,0%). A Rimini, va segnalato che non è ancora partita la procedura di affidamento del servizio, condizione che ha limitato gli investimenti per migliorare ulteriormente le performance.

In Regione 36 Comuni hanno superato quota 90

Continua a crescere anche la quota dei Comuni che raggiungono o superano l’80% di raccolta differenziata: sono 167, pari al 50,6% del totale, mentre ben 36 Comuni (10,9%) hanno superato la soglia del 90%. Fondamentale il ruolo della regolazione, che ha consentito di coprire quasi tutti i territori provinciali con contratti di lungo periodo: sono infatti 12 su 19 i bacini gestionali con affidamenti completati al 2024, tutti assegnati a operatori qualificati e con obiettivi ambientali coerenti con il PRRB 2022-2027.

Le frazioni di rifiuto più differenziate

Nel dettaglio, nel 2024 l’organico si conferma la frazione di rifiuto più raccolta in modo differenziato, con una quota del 37,4%, seguita da carta (18,9%), vetro (8,6%), legno (8,4%), plastica (8,0%) e ingombranti (4,4%).