Natale amarcord: cinquant’anni fa nasceva Radio Montevecchia, storica emittente libera. «Le radio libere? Ma libere da cosa?» chiedeva il protagonista di «Radiofreccia» al suo barista di fiducia, interpretato da Francesco Guccini. «Libere da tutto» rispondeva lui. E il film di Luciano Ligabue ben racconta a chi negli anni Settanta ancora non era nato la storia delle radio che hanno influenzato i gusti musicali di intere generazioni, senza regole né imposizioni commerciali. Nel Meratese a fare la storia delle emittenti libere è stata Radio Montevecchia, che domani, 25 dicembre, giorno di Natale spegne 50 candeline.

Natale amarcord: cinquant’anni fa nasceva Radio Montevecchia, storica emittente libera
A ripercorrerne la storia è il missagliese Giordano Casiraghi, scrittore, produttore e critico musicale, nonché storico speaker di Radio Montevecchia. «Cinquant’anni fa, nel baretto di piazza Libertà a Missaglia dove i giovani si ritrovavano, Renato Sala e Cesare Fumagalli lanciano un’idea: facciamo anche noi una radio – ricorda Casiraghi – Avevano ascoltato le prime radio libere che, da qualche mese, imperversavano nell’etere. Aderiscono subito gli altri ragazzi presenti e qualcun altro si sarebbe aggiunto. In totale saranno dieci le persone di Missaglia che entreranno nell’atto costitutivo della radio, per un totale di 14 soci. Tra questi: Maurizio Brivio, Aldo Castelli di Merate, che è poi stato presidente del Bloom di Mezzago, Walter Albisetti, primo presidente della radio, Tito Saffioti, l’unico di Montevecchia, che ha scritto numerosi libri dedicati alle tradizioni folkloristiche, i fratelli Giovenzana che hanno gestito il primo supermercato a Missaglia. Prima trasmissione in onda il giorno di Natale del 1975 dalla collina di Montevecchia».

Da lì 15 anni di musica, fino all’ultima trasmissione nella sede di Carnate il 28 gennaio 1989: «Radio Montevecchia ha inciso nel territorio dando voce a ogni espressione che si occupasse di argomenti vari. Lo slogan è sempre stato “Non solo buona musica”, come recitava il primo manifesto della radio, proprio perché la musica è sempre stata una parte determinante della popolarità della radio. Il primo concerto, prima apparizione pubblica per la radio, è stato quello con Franco Battiato il 23 giugno del 1977, al teatro Villoresi di Monza.

A seguire, nel 1978 e 1979, con i suggerimenti dello stesso Battiato, sono state ideate due rassegne di musica strumentale di confine promosse dalla trasmissione “Musica elettronica e contemporanea” di Giordano Casiraghi in onda il venerdì sera. A quelle rassegne hanno partecipato artisti come Francesco Messina, Juri Camisasca, Danilo Lorenzini, Michele Fedrigotti, fino a Demetrio Stratos, che tenne lì il suo ultimo concerto».

Prima dello scoccare degli anni Ottanta la radio viene spostata dalla collina di Montevecchia a Carnate, più facile da raggiungere. «La chiusura è stata inevitabile, è mancata la spinta propulsiva degli inizi. Non c’è più stato un ricambio naturale delle collaborazioni, era svanito il sogno di una radio libera e si poteva resistere soltanto facendo sistema – ricorda Casiraghi, portando comunque nel cuore quegli anni emozionanti, di cui mezzo secolo dopo resta la memoria, ma anche articoli di giornale, voci nelle enciclopedie e persino due tesi di laurea – Per la maggior parte dei protagonisti i migliori anni di Radio Montevecchia sono quelli passati in collina, quando la domenica era facile trovare centinaia di persone stazionare fuori dalla radio, sulla strada, per tutto il pomeriggio. Decine di migliaia sono stati gli ascoltatori, migliaia coloro che si sono interessati alla radio a volte marginalmente e a volte rimanendoci da volontari per anni, per condurre trasmissioni o per partecipare alla gestione».
Per fare la storia delle radio libere insomma.
