Vicenza (VI)

Incidenti sul lavoro nei primi sette mesi del 2025: Vicenza zona rossa per infortuni mortali

In Veneto sono stati registrati 63 decessi, contro i 37 dello stesso periodo del 2024: un aumento del 70,3%

Incidenti sul lavoro nei primi sette mesi del 2025: Vicenza zona rossa per infortuni mortali

La regione Veneto si conferma al secondo posto in Italia per numero assoluto di morti sul lavoro, subito dopo la Lombardia, e rimane in zona arancione per incidenza di mortalità, con un tasso di 19,3 morti per milione di occupati, superiore alla media nazionale (18,3).

Nei primi sette mesi del 2025 sono stati registrati 63 decessi, contro i 37 dello stesso periodo del 2024: un aumento del 70,3%. Circa il 40% delle vittime è di origine straniera.

L’analisi dell’Osservatorio Vega

“Il quadro è drammatico – ha commentato Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre -. In Veneto da gennaio a luglio si contano già 63 vittime. Crediamo che solo formazione efficace e maggiori investimenti possano davvero invertire la rotta”.

Il dato più preoccupante riguarda le morti in occasione di lavoro, quasi raddoppiate: 43 nel 2025 contro le 23 del 2024.

Rischio morte sul lavoro a luglio: i dati del Veneto

Per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza di mortalità.

La zona arancione, quella in cui si trova il Veneto, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro al di sopra della media nazionale. Infatti, a fine giugno 2025 il rischio di infortunio mortale in Veneto (16,1 morti per milione di occupati) risulta superiore alla media del Paese, pari a 15,1.

Osservando nel dettaglio, si scopre che Belluno si trova in zona bianca (11,1), Treviso (14,9) e Padova (18,0) in zona gialla, Verona (20,7) e Venezia (19,0) in zona arancione e Rovigo (30,1) e Vicenza (23,1) in zona rossa.

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

  • Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
  • Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale
  • Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale
  • Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale

I dati di ogni provincia

Nei primi sette mesi del 2025 sono stati registrati 63 decessi, contro i 37 dello stesso periodo del 2024: un aumento del 70,3%. Circa il 40% delle vittime è di origine straniera.

A Verona la maglia nera per numero di vittime totali (16), seguita da Padova (12), Vicenza (11), Venezia (11), Treviso (9), Rovigo (3) e Belluno (1).

Riepilogo infortuni mortali per provincia gennaio-luglio 2025

Alla fine di luglio 2025 le denunce di infortunio totali sono aumentate rispetto alla fine di luglio del 2024: erano 41.921 e ora sono 42.431.

È la provincia di Verona a far rilevare il maggior numero di denunce totali di infortunio (8.457), seguita da: Padova (8.382), Vicenza (7.910), Treviso (7.579), Venezia (7.184), Belluno (1.655) e Rovigo (1.264).

Statistiche

Sono 14.256 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (11.285 in occasione di lavoro) e 28.175 quelle degli uomini (24.648 in occasione di lavoro), mentre sono 4 le donne che hanno perso la vita da gennaio a luglio 2025: 2 in occasione di lavoro e 2 in itinere.

Le denunce dei lavoratori stranieri sono 11.155, di queste, 9.369 sono state registrate in occasione di lavoro. Sono 25 i lavoratori stranieri deceduti (su un totale di 63), 17 dei quali in occasione di lavoro.

Le Attività Manifatturiere, alla fine di luglio 2025, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (7.699). Seguite da: Costruzioni (2.651), Commercio (2.339), Trasporti e Magazzinaggio (2.074) e Sanità (1.942).