Chiari (BS)

L’incredibile storia di Lucilla Adrodegari, 101enne “dimenticata” tra i fondatori dell’Acli di Chiari

Le "sorprese" dalla sistemazione dell'archivio: rispunta anche il nome di un ex sindaco

L’incredibile storia di Lucilla Adrodegari, 101enne “dimenticata” tra i fondatori dell’Acli di Chiari

di Andrea Bianchi

Quando hanno cominciato a riordinare l’immenso archivio del circolo Acli di Chiari, non immaginavano certo di scoprire un piccolo tesoro. Tra i vecchi elenchi stilati nel secondo dopoguerra, è spuntato un nome che ancora oggi compare tra i soci attivi: Lucilla Adrodegari, iscritta dal 1946. Sì, avete letto bene, proprio il 1946. Ecco che, scartabellando fra i documenti, è venuto fuori che, una delle prime iscritte, fu proprio Lucilla. La carta d’identità segna 101 anni compiuti: è nata infatti nel 1924.

La sorpresa dall’archivio: una socia fondatrice ancora in vita

«Non è da tutti arrivare a questa età ancora lucida e ne siamo felici. Ma soprattutto, Lucilla è una delle prime iscritte: inoltre non è facile, dopo 80 anni, recuperare, un socio fondatore ancora in vita», ha raccontato la presidente Monica De Luca che non ha nascosto la sua soddisfazione. Una storia curiosa, piene di coincidenze. Infatti, a scovare la firma sul registro, è stata una nipote, Maria Luisa, amministratrice del circolo, che ha subito pensato alla zia.

Una nuova storia per il circolo Acli di Chiari

Come spesso accade, le belle scoperte nascono per caso. L’autografo, emerso fra i faldoni, ha riservato pure un’altra sorpresa: le prime iscrizioni portano la data del 1946, due anni prima di quella che si credeva essere la fondazione ufficiale del circolo, il 1948. «Gli autografi partono due anni prima della data di fondazione: dunque l’anno che verrà festeggeranno 80 anni di vita» ha aggiunto De Luca.
Di fatto, capito che quella era la stessa signora, l’associazione ha voluto contattarla per consegnarle direttamente la nuova tessera. Avvertita del ritrovamento, Lucilla, che vive con la figlia Chiara, ha voluto andare di persona a ritirarla. L’ha fatto accompagnata anche delle nipoti Adrodegari in una festa organizzata nelle sede delle Acli.
«È stata un’emozione trovarla tra le prime firme. Per questo abbiamo voluto festeggiare la sua storia e i suoi ottant’anni di fedeltà a un’associazione (quella nazionale è nata nel 44, ndr) come la sua tenacia e la capacità di guardare al futuro con speranza».

Dalla campagna alla città, vedova a 50 anni

Affascinanti sono le narrazioni che si possono incrociare tra le pieghe delle carte. La vita di Lucilla non è stata facile, condensata in fatica a amore per la famiglia. Adrodegari fu una delle più giovani iscritte (all’epoca aveva vent’anni): sposata con un falegname a 25 anni, abitava in una cascina a San Giovanni (tanto che nel registro, accanto al suo nome, compare la dicitura agricoltore per definire il suo lavoro). Vedova a soli cinquant’anni, dopo un periodo fuori, tornò a vivere in città, molti anni dopo insieme alla figlia.
Squadernando le carte poi, sono molti i nomi che compaiono nei registri dell’associazione. Come numerosi i soci anziani che stanno facendo la spola per spulciare gli elenchi. E ritrovare, chissà, il filo rosso della loro storia.

E spunta anche l’ex sindaco Cenini

Tra questi, è comparso anche il nome di una personalità storica della città: il sindaco e senatore Pietro Cenini. Era il 1946, primo cittadino sarebbe diventato anni dopo. Accanto alla sua firma, la professione: ragioniere. In fin dei conti, in questo modo le carte ci restituiscono la memoria di donne e uomini. Perché non pensare di utilizzare quelle carte e condividerle?