«Le olimpiadi invernali sono un'occasione unica non solo per lo sport», la parola di Deborah Compagnoni

«Sicuramente le nostre località montane impareranno a dialogare e sfruttare meglio il rapporto con la città capoluogo, valorizzando nel contempo anche i rapporti con tutte le province lombarde Lecco, Como e Varese. Ci saranno ricadute positive per tutti dal punto di vista turistico e potremo beneficiare di una logistica migliore grazie alle infrastrutture fisiche - viabilità e ferrovie in primis - e digitali che faciliteranno l’accesso alla montagna. Avremo gli stessi benefici che ha avuto Milano con Expo. Poi questo grande evento permetterà di veicolare i valori dello sport, non solo dal punto di vista della salute».

«Le olimpiadi invernali sono un'occasione unica non solo per lo sport», la parola di Deborah Compagnoni
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E’ la sciatrice italiana più vincente di sempre e la prima ad aver vinto tre medaglie d’oro e un argento in tre differenti edizioni dei Giochi Olimpici nella storia dello sci alpino. Il suo palmares include pure 3 ori mondiali, una Coppa del Mondo in Gigante e 44 podi in Coppa del Mondo. Quando gareggiava la sua popolarità e simpatia erano ai livelli di Valentino Rossi e Alberto Tomba. Un’icona dello sport oggi impegnata in progetti legati agli sport invernali con una sua linea di abbigliamento da sci “Altavia by Deborah Compagnoni” nei negozi OVS. E chi meglio di lei può introdurci alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026?

Con quali obiettivi affronteremo questa grande sfida?

«Questo è il più importante evento sportivo al mondo. Personalmente ho partecipato a tre Olimpiadi invernali, ho vissuto i cambiamenti che, a partire da Lillehammer, hanno segnato l’inizio dell’era tecnologica, migliorato la sicurezza, aumentato il numero delle discipline... La sfida è diventata sempre più grande e importante. L’Italia ha sempre dimostrato di organizzare bene queste grandi manifestazioni e lo farà anche questa volta soprattutto perché - dopo qualche edizione dove abbiamo assistito a eventi eclatanti, legati anche a grandi città come Pechino o focalizzate a lanciare nuove destinazioni turistiche con poca storia - ora tornano sulle nostre montagne dove c’è una forte tradizione degli sport invernali. Milano Cortina vede insieme tre regioni e due province autonome, località storiche insieme a una grande e moderna metropoli: sarà una vetrina molto importante non solo per il comparto turistico».

Dal punto di vista sportivo quale sarà la gara che catturerà la maggiore attenzione mediatica?

«Lo sci alpino, come sempre. Sono un po’ di parte, ma una bellissima pista come quella di Bormio con la discesa maschile preparata ad hoc per le Olimpiadi in un periodo più adatto per quel tracciato farà la differenza. La discesa di Bormio solitamente viene calendarizzata a fine dicembre quando c’è poca luce, poca neve, tanto ghiaccio... Febbraio invece è il mese migliore per sciare».

E quali sono i suoi atleti favoriti?

«Federica Brignone che conosco bene è un’atleta vincente e che da anni riconferma il suo dominio in tre specialità. Poi saranno protagonisti Sofia Goggia, le altre ragazze e spero pure Dominick Paris: inizia ad avere la sua età ma quella di Bormio è stata la sua pista per tanti anni. Mi aspetto sorprese da qualche news entry come Giovanni Franzoni: un bel talento. Poi ci sono tante altre specialità: fondo, biathlon, pattinaggio e short track dove sicuramente farà molto bene Arianna Fontana».

Quali saranno in particolare le ricadute per la Valtellina e la Lombardia visto che Livigno, Bormio e Milano reciteranno un ruolo da grande protagonisti?

«Sicuramente le nostre località montane impareranno a dialogare e sfruttare meglio il rapporto con la città capoluogo, valorizzando nel contempo anche i rapporti con tutte le province lombarde Lecco, Como e Varese. Ci saranno ricadute positive per tutti dal punto di vista turistico e potremo beneficiare di una logistica migliore grazie alle infrastrutture fisiche - viabilità e ferrovie in primis - e digitali che faciliteranno l’accesso alla montagna. Avremo gli stessi benefici che ha avuto Milano con Expo. Poi questo grande evento permetterà di veicolare i valori dello sport, non solo dal punto di vista della salute».

Lei è pure albergatrice a Santa Caterina, e quindi conosce bene la filiera del turismo della provincia di Sondrio, ma il territorio valtellinese è pronto?

«Sì. Anche se dobbiamo fare i conti con tanti problemi: le difficoltà legate alle infrastrutture, ai lavori stagionali e al reperimento di collaboratori che frenano la possibilità di investire nelle attività ricettive».

Grazie a un palmares sportivo che ha pochi eguali è Ambassador di questo grande evento. Qual è esattamente il suo ruolo?

«Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha voluto tanti Ambassador per veicolare meglio i valori dello sport. Io sono portatore dei valori olimpici, ho partecipato alla presentazione del logo, sarò Tedofora nel Viaggio della Fiamma Olimpica accompagnando il viaggio della fiamma olimpica che, partita da Roma, toccherà tutte le regioni italiane; racconto le mie olimpiadi, come le ho vissute da atleta, come si può essere vicini allo sport e ai suoi valori»

In qualità di Ambassador delle Olimpiadi e Paralimpiadi ha partecipato anche al recente Festival di Sanremo. Che impressioni ha avuto frequentando questa grande kermesse?

«Quello della musica è un mondo che trascina tanta gente. Le Olimpiadi invernali sono ancora più grandi, rappresentano una sfida sportiva che unisce tutti i Paesi, sono una grande festa che ha bisogno del traino di Sanremo che riesce ad avvicinare tanti giovani».

Federica Brignone, a Saalbach in Austria, si è laureata campionessa del mondo in Slalom Gigante. Un oro iridato prima era stato conquistato solo da lei in Sierra Nevada nel 1996 e al Sestriere nel 1997. Qual è il suo giudizio di questa impresa?

«Sono anni che Federica vince tutto. Quest’anno – alla soglia dei 34 anni – ha raggiunto una maturità e una sicurezza che le hanno permesso di agguantare anche questo traguardo. Ha già vinto la Coppa del Mondo e potrà rivincerla anche quest’anno. E’ un’atleta straordinaria, tecnicamente di grande livello, che scia bene, che fa meno errori di altri e che fa la differenza. Negli anni è riuscita a migliorare pure nelle discipline veloci come la discesa: oggi vincere in tre discipline è molto difficile, anche tra gli uomini».

In cosa lei e Federica siete simili?

«Siamo diverse sportivamente, ma ci accomuna la semplicità, la voglia di lottare e di metterci sempre in discussione».